Disastro ambientale di Persano, continua la polemica

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Mega incendio in corso in un’area all’interno del Comprensorio Militare di Persano. Il rogo si è sviluppato intorno alle 18:30 di Martedì 30 Luglio. Si tratta di una coltre tossica dovuta alla combustione di un ingente quantitativo di ecoballe e rifiuti, 60mila tonnellate circa.
Sull’incendio stanno operando le squadre dei vigili del fuoco, alla presenza del Sindaco di Serre, Antonio Opramolla, dell’Arpac e dell’Asl che stanno monitorando gli effetti del rogo sull’ambiente.

Al momento non sono stati disposti arresti, ma si tratta, certamente, di incendio doloso, l’avv. Matteo Marchetti presidente del Codacons Campania dichiara “Il Codacons Campania si costituirà parte civile, si tratta di un disastro ambientale e ci auguriamo che i responsabili vengano assicurati alla giustizia e condannati per tale reato. La pena prevista è fino a 15 anni di reclusione ma non solo quando il disastro è prodotto in un’area naturale protetta o sottoposta a vincolo paesaggistico, ambientale, ……..la pena è aumentata da un terzo alla metà.

L’incendio è stato causato da chi sapeva come sfruttare una giornata ventosa. Quanto si è risparmiato per lo smaltimento incendiando le ecoballe? Su chi gravavano i costi per lo stesso? Chi ha tratto vantaggio da questa azione scellerata? Ma, di questo, sarà la Procura competente a dover indagare per poi assicurare alla giustizia, ci auguriamo nel più breve tempo possibile, queste bestie senza alcuna offesa per gli animali”.

Sarà ad ogni modo chiesto l’intervento degli esperti di Coldiretti perché i consumatori dovranno in qualche modo essere garantiti sulla frutta e verdura che andranno ad acquistare.

“Non poteva mancare anche il tragico epilogo del rogo nella vicenda delle ecoballe che per colpa della Regione Campania sono finite a Persano. In una vicenda già inquietante in cui questi rifiuti erano stati portati in Tunisia e lì sequestrati per traffico illecito prima di essere portati a Persano. Bisogna assolutamente accertare le cause dell’incendio perché in questa storia c’è una lunga scia di reati che culminano anche in un disastro ambientale che come al solito ricade su Serre e sulla piana del Sele. Presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Ambiente perché in questa vicenda bisognerà andare fino in fondo. Una gestione criminale della Regione guidata da De Luca ha prodotto un danno erariale ed ambientale che peserà sui cittadini”.

“La commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti deve acquisire ogni elemento sul rogo di Persano, deve tornare ad interessarsene perché l’epilogo segue fatti criminali che si susseguono dal 2020. Reputo che ci siano pesantissime responsabilità della Regione Campania fino a giungere al disastro in un’oasi naturalistica magnifica che è stata incredibilmente scelta come immondezzaio. Seguo queste vicende fin dalla scorsa legislatura e trovai sconcertante l’audizione dell’Assessore Regionale Bonavitacola che sembrava un turista svedese al cospetto degli eventi che portarono al sequestro e agli arresti in Tunisia. Ora la Regione Campania deve rispondere anche del rogo avvenuto proprio a chiusura dell’indagine e pochi giorni dopo il dissequestro di quanto giaceva a Persano dal 2022. Il danno causato alla popolazione di Serre e Piana del Sele e’ enorme”. Lo dichiara il Senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, parlamentare del collegio salernitano.

L’on. Alberico Gambino, eurodeputato FdI, dichiara: ”Questa tragedia è l’ennesimo esempio di pessima gestione della Regione Campania e del governatore De Luca in primis. E’ fondamentale sapere che fine hanno fatto i milioni finanziati dal governo Renzi. Restiamo in attesa di una spiegazione soddisfacente da parte del governatore. Per la politica e soprattutto per la cittadinanza“.

“All’inizio del 2022 Vincenzo De Luca, davanti ai timori fondati dei cittadini, seraficamente li rassicurava promettendo che i rifiuti a Persano sarebbero rimasti soltanto per 6 mesi. Oggi, a distanza di due anni e mezzo non solo sono ancora lì, ma sono in fiamme, con danni incalcolabili per l’ambiente e la salute dei residenti. Saranno gli inquirenti a risalire alle cause e alla mano che ha appiccato il rogo, resta però la totale incapacità della Regione nel gestire anche questa delicata vicenda. Tra l’altro, all’epoca del ritorno nella nostra regione dei rifiuti trasportati in Tunisia, il governatore si precipitò a dichiarare che la Campania con quella storia non c’entrava nulla, e che addirittura Palazzo Santa Lucia aveva dato una mano all’Italia! A febbraio scorso, invece, nell’ambito di quella stessa inchiesta sui rifiuti trasferiti dall’Italia in Tunisia, si scoprì che l’Amministrazione regionale era parte attiva del meccanismo, tanto che risultarono coinvolti dirigenti e funzionari. Sulla questione del rogo e su tutti gli aspetti opachi di questa storia, presenterò apposita interrogazione consiliare: non si scherza con la salute dei cittadini”. Lo afferma Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania.

Rifondazione Comunista esprime la propria profonda preoccupazione e indignazione per il gravissimo disastro ambientale che si sta verificando a Persano, in provincia di Salerno, dove un incendio di vaste proporzioni ha coinvolto le ecoballe di rifiuti, stoccate ormai da anni nel comprensorio militare.

Tra i rifiuti anche quelli oggetto di un’inchiesta della procura di Salerno, spediti nel 2020 in Tunisia all’interno di 70 container e poi tornati in Campania dopo la scoperta di alcune irregolarità.

Questo grave evento non solo minaccia la salute dei cittadini e dell’ecosistema, ma solleva interrogativi urgenti sulla gestione dei rifiuti e sulla sicurezza degli impianti coinvolti.

Occorre fare luce sulle modalità di gestione di questi rifiuti e garantire che fatti come questi non si ripetano mai più.

È inaccettabile che la nostra provincia sia diventata una discarica per rifiuti non solo per la loro pericolosità, ma anche per la precarietà delle procedure di smaltimento.

Ribadiamo con fermezza che è necessario avviare un’inchiesta approfondita per fare luce sulle cause dell’incendio e sulle responsabilità di chi ha gestito questi rifiuti.

Alla luce di quanto già successo svariate volte nella provincia di Salerno, chiediamo che vengano garantiti controlli rigorosi e trasparenti su tutti i siti di stoccaggio e trattamento dei rifiuti, specialmente nei casi in cui siano coinvolti materiali pericolosi.

Ci appelliamo alle istituzioni affinché attuino misure immediate per contenere le conseguenze di questo disastro, compresa la bonifica del territorio per ripristinare l’area colpita dall’incendio e prevenire ulteriori danni ambientali, e il risarcimento per i danni subiti dai cittadini.

È fondamentale che le autorità locali, regionali e nazionali collaborino per garantire un’informazione chiara e tempestiva sulla situazione in corso e sui rischi associati a questo incendio.

Rifondazione Comunista si mobiliterà per tutelare i diritti dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente, affinché simili tragedie non si ripetano. È essenziale investire in una gestione dei rifiuti che segua principi di sostenibilità e rispetto per l’ambiente, evitando compromessi che possano nuocere alla collettività.

Rifondazione Comunista si impegna a sollevare queste tematiche in sede istituzionale e a mobilitare la cittadinanza per una battaglia collettiva a favore dell’ambiente e della salute. Solo unendo le forze potremo garantire un futuro sostenibile per la nostra comunità e il nostro Paese

Un rinnovato impegno per un futuro più sostenibile e sicuro è ciò che chiediamo a gran voce.

Non possiamo permettere che la nostra terra venga inquinata e la salute dei cittadini compromessa.

“L’incendio che ha colpito le ecoballe stoccate nell’area militare di Persano rappresenta un grave disastro ambientale per i nostri territori che poteva essere evitato. Per mesi ho chiesto alla giunta regionale di rimuovere dal comune di Serre i rifiuti tornati in Campania dalla Tunisia, trovandosi in un’area naturalistica di alto pregio ambientale costituita dall’oasi WWF di Persano e considerata «Zona Umida» di importanza nazionale. A febbraio 2022 il presidente De Luca assicurava che i rifiuti sarebbero stati rimossi entro 6 mesi, ma purtroppo sono ancora lì e bruciano. Sono stato tra i primi a protestare contro questa decisione, a scendere in piazza e a presentare interrogazioni e atti in Consiglio regionale. La scelta della giunta di non procedere alla rimozione dei rifiuti è stata sbagliata, e oggi è sotto gli occhi di tutti”. Dichiara il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano.

“Abbiamo trascorso la notte con le finestre chiuse ma il danno è enorme e temiamo serie ripercussioni anche a medio e lungo termine. Bisogna indagare con urgenza sulla dinamica dell’incendio e sulle responsabilità. Al momento – conclude Cammarano – l’unica certezza è che il nostro territorio paga ancora una volta il prezzo di una vicenda dai contorni oscuri”.