“Diritto d’informazione e libertà di stampa: quale futuro?”: se ne discute venerdì 15 marzo a Cava de’ Tirreni con Paolo Borrometi, giornalista minacciato dalla mafia costretto a vivere sotto scorta, ospite d’onore del premio ComunIcare dell’Associazione Giornalisti di Cava de’ Tirreni e Costiera Amalfitana “Lucio Barone”.
L’appuntamento è alle 18,00 nell’elegante salone d’onore del Comune di Cava de’ Tirreni.
Borrometi, presidente di Articolo 21, recentemente vittima di altre, pericolose, intimidazioni, parlerà anche della sua battaglia contro “la mafia invisibile”, raccontata nel suo ultimo libro “Un morto ogni tanto”. Con lui Padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Convento di Assisi, autore della rubrica TG1 Dialogo e Anna Bisogno, giornalista e docente di Storia e Linguaggio di radio e televisione all’Università di Roma Tre.
Al termine la cerimonia di consegna dei premi ComunIcare, riconoscimento agli attori del territorio che hanno cura della comunicazione.
Folta la pattuglia dei premiati di questa edizione: oltre ai “big”, Paolo Borrometi, Padre Enzo Fortunato e Anna Bisogno, la testata giornalistica web radio tv “LaRed” di Cava de’ Tirreni; Lolita D’Arienzo, attivissima scrittrice cavese colpita da Sla; monsignor Giuseppe Imperato, parroco emerito del Domo di Ravello; Sigismondo Nastri, decano dei giornalisti della Costiera Amalfitana; il sottotenente dei Carabinieri Gerardo Ferrentino, già comandante della Stazione Carabinieri di Vietri sul Mare-Cetara.
Insigniti del riconoscimento “Pontegiovane”, spettante a personaggi, gruppi o situazioni giornalistiche in grado di aprire finestre di opportunità per i giovani emergenti, il “Piccolo Teatro al Borgo” di Mimmo Venditti e “Arcoscenico” di Luigi Sinacori.
All’Associazione Sbandieratori Cavensi il premio speciale per la diffusione della cultura della pace, della fratellanza e della diversità.
«Dopo il successo della prima edizione con Federico Buffa, anche quest’anno il nostro sodalizio ha immaginato un evento di spessore – dichiara il presidente dell’Assogiornalisti Emiliano Amato – In questo particolare momento storico, in cui l’attività giornalistica è sempre più a rischio, è necessario ispirarsi e confrontarsi con gli ultimi baluardi di questa professione. Non bisogna mai dimenticare che l’informazione è sorgente di democrazia, la conoscenza ci rende liberi».