“Noi abbiamo in Sicilia le leggi ordinarie derise, le istituzioni un’ironia, la corruzione dappertutto, il favore la regola, la giustizia l’eccezione, il delitto intronizzato nel luogo della pubblica tutela, i rei fatti giudici, i giudici fatti rei ed una corte di mali interessati fatti arbitri della libertà, dell’onore, della vita dei cittadini. Dio immortale! Che cosa è mai questo se non il caos? Che cosa è mai questo se non il peggiore dei mali?”. E’ questa una parte del duro discorso che l’Onorevole Diego Tajani tenne in Parlamento nel 1875, quattordici anni dopo l’Unità d’Italia; “il più importante discorso sulla mafia che si sia mai sentito in Parlamento”, ricordato dall’Onorevole Isaia Sales durante un’interessante serata dedicata al ricordo dell’Onorevole “Diego Tajani: Ministro Antimafia”, che si è tenuta nella storica sala dell’Oratorio dell’Arciconfraternita della SS. Annunziata e del SS. Rosario di Vietri Sul Mare, nell’ambito degli “Incontri di Cultura”, organizzati dai Direttori Artistici de “La Congrega Letteraria”, il professor Antonio Gazia e Alfonso Vincenzo Mauro, con la collaborazione di Francesco Citarella, e degli altri componenti della segreteria organizzativa, e con il patrocinio del Comune di Vietri sul Mare, nella persona del Sindaco, l’avvocato Francesco Benincasa, e dell’Assessore alla Cultura, il dottor Giovanni De Simone.
Il professor Sales ha raccontato che dopo il discorso di Tajani in aula, nel quale spiega come la mafia avesse avuto successo:” Perché è stata legittimata dalle istituzioni statali.. Perché venivano reclutati i mafiosi , nella Polizia, nella Guardia Nazionale, per combattere i delinquenti”; si vissero momenti di violenza verbale e non solo:” Si arrivò quasi alle mani e il Presidente del Consiglio dovette intervenire più volte. Si sospese e aggiornò la seduta diverse volte. Fu uno dei momenti parlamentari più tragici della storia d’Italia”. Sales ha spiegato che grazie al discorso di Tajani si è capito il perché del successo della mafia:” Una spiegazione che noi abbiamo provato a rincorrere per due secoli e non abbiamo trovato: bastava leggere il discorso alla Camera di Diego Tajani”. Il professor Sales ha anche ricordato che Diego Tajani oltre ad essere stato patriota, militare colonnello, parlamentare e magistrato, per ben due volte Ministro della Giustizia, fu anche Procuratore Generale della Corte d’Appello di Catanzaro e di Palermo.
A ricordare le origini vietresi di Diego Tajani, nato a Cutro,(Crotone) l’8.6.1827, è stato il professor Aniello Tesauro che ha ricordato che il pavimento dell’Arciconfraternita della SS Annunziata e del SS Rosario, del 1864, fu realizzato dai fratelli Tajani, imprenditori nel campo della ceramica: “Anche la Cona marmorea, collocata sull’Altare Maggiore dell’Arciconfraternita fu progettata dall’ingegner Domenico Tajani che curò anche i lavori di restauro, nella seconda metà dell’800, della chiesa di San Giovanni. la cui copertura con embrici maiolicati fu realizzata dalla famiglia Tajani. La famiglia Tajani è presente a Vietri dalla seconda metà del’400. I suoi esponenti si sono distinti nei vari campi: imprenditoriali, professionali, ecclesiali e politici. Il primo Tajani parroco fu Emanuele, nella seconda metà del ‘700, poi ci furono Diego, Francesco Antonio e Salvatore, il più longevo tra i parroci. Una famiglia Tajani fu proprietaria di una cartiera. Nella famiglia Tajani ci furono anche dei Sindaci: Diego, Salvatore, Giuseppe Maria e Bonaventura; ed anche degli ingegneri. che erano quelli più vicini alla famiglia del Ministro Diego. La famiglia Tajani possedeva anche una cappella di famiglia nella cappella parrocchiale. I Tajani che rimasero a Vietri furono: il fratello di Diego, Domenico, il figlio Giuseppe , il nipote Adolfo, il pronipote Domenico e l’ultimo Tajani di Vietri, che si chiamava Diego, figlio di Domenico che sposò una donna Svizzera”. Il professor Tesauro ha anche ricordato che una lapide ricorda il Ministro Tajani: ”E’ apposta sul palazzo sito in “Casa Frezza” dove c’è ancora lo stemma di famiglia con un grifone rampante su campo azzurro”. E’ stato anche ricordato da Tesauro il Presidente del Parlamento Europeo, l’Onorevole Antonio Tajani, che vive a Roma. Il professor Pasquale Natella ha parlato dell’attività legale di Diego Tajani e ricordato il padre di Diego Tajani e del fratello Domenico, Giuseppe Maria, che fu Capo di Stato Maggiore di Gioacchino Murat. Natella ha anche ricordato che Diego Tajani difese Giovanni Nicotera e gli altri superstiti della Spedizione di Sapri. “Il suo fu un importante contributo al nostro Risorgimento”. Il professor Roberto Parrella, docente di Storia Contemporanea all’Università di Salerno ha ricordato che Tajani, come molti uomini politici dell’epoca, apparteneva ad un ceto di notabili:” La famiglia di Tajani si è costituita in quei principi e quei valori di matrice napoleonica, postrivoluzionaria, che costituiscono una costante della sua formazione”; ricordato che fu eletto, per ben sette volte, nel collegio di Amalfi:” Quando nel 1879 la Costiera Amalfitana fu interessata da un maremoto, Tajani partecipò con una iniziativa grazie alla quale vennero distribuiti dei fondi per far riprendere la viabilità e aiutare le attività commerciali che avevano subito danni” e che Tajani fu anche eletto senatore.
Il Senatore Maurizio Mesoraca, studioso del concittadino Diego Tajani, conserva tutti i discorsi del parlamentare: ”Ho anche una lettera scritta da Garibaldi a Diego Tajani” e fondato, a Cutro, un’associazione dedicata a Diego Tajani:” Suo padre Giuseppe Maria, sposò una donna di Cutro dove nacque Diego Tajani che frequentò le scuole nel comune calabrese, fino all’università. Tajani era una grande personalità, di grande carisma. Un personaggio di primo piano della Storia nazionale. Un politico che guardava all’essenza delle cose”. Il senatore Mesoraca ha proposto di fare un gemellaggio tra “la Congrega Letteraria” di Vietri e “L’Associazione Tajani” di Cutro: ” Per continuare ad approfondire il personaggio Tajani al quale potrebbe essere dedicato anche un Centro Studi”. Sono intervenuti i parenti di Diego Tajani, morto a Roma nel 1921: il pronipote, l’avvocato Attilio Tajani con il figlio, l’avvocato Diego, che vivono a Santa Maria di Castellabate:” Questa sera con orgoglio e fierezza abbiamo ascoltato la storia della mia famiglia” ha affermato l’avvocato Attilio Tajani – “. Mi auguro che le parole di Diego Tajani possano essere oggetto di riflessione affinché le forze politiche possano finalmente avviare un processo di soluzione al fenomeno delle mafie”. (FOTO DI EDOARDO COLACE)
Aniello Palumbo