Dialoghi d’arte (quando le arti dialogano tra loro), venerdì 31 alla Dadart

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Continuano gli appuntamenti di “Dialoghi d’arte (quando le arti dialogano tra loro)”, rassegna d’arte e letteratura curata dalla giornalista e scrittrice Anna Marchitelli. Ogni appuntamento avrà una parola-chiave ispirata alle opere esposte e intorno alla quale si snoderà l’incontro. Venerdì 31 maggio alle 19.30, presso gli spazi della Galleria DADART (via lungomare Colombo 128 A, presso il Polo Nautico), durante l’esposizione di un estratto della mostra “IABO 20th. Mostra Antologica 2003/2023” di Iabo (che si è tenuta al PAN – Palazzo delle Arti di Napoli da gennaio ad aprile 2023), si terrà un confronto sulla definizione di “creatività urbana” per indagare quella varietà di fenomeni che vanno dal writing alla street art fino al nuovo muralismo. Non a caso la parola chiave sarà Sguardo.

Iabo è piena espressione della metamorfosi continua dell’arte urbana, non a caso l’artista è avverso a ogni tipo di etichetta e classificazione. Il suo lavoro – caratterizzato dal gioco ironico delle combinazioni, il colore uniforme, il tratto deciso, ma anche dagli accostamenti inconsueti tra immaginari e significanti apparentemente disgiunti ma sempre funzionali – è sempre pronto a osservare, interpretare, contaminare e dissacrare la realtà. Così, la sua cifra stilistica si fa portavoce di avvenimenti storici e interprete di sentimenti collettivi, grazie a personaggi, dai tratti inconfondibili, che sanno comunicare, colmare distanze, scatenare reazioni.

Con l’artista dialogano Luca Borriello, direttore di Inward Osservatorio Nazionale sulla creatività urbana e coordinatore scientifico di Inopinatum – Centro Studi sulla Creatività Urbana, e Anna Marchitelli.

Il 28 giugno, alle ore 19.30, infine, la rassegna si chiude nel segno di Italo Calvino. Durante l’esposizione di un estratto della mostra “Visionaria – Omaggio a Calvino” che, dal 17 al 26 maggio 2024, è al Palazzo della Cancelleria di Roma, viene presentato il libro “Calvino” di Silvio Perrella, edito da Laterza. La parola chiave sarà Immaginazione.

Non propriamente un saggio, come lo definisce Marco Belpoliti, ma un romanzo in cui il protagonista – Italo Calvino – è al tempo stesso un uomo in carne e ossa e un fantasma. Calvino non amava parlare di sé direttamente, ma attraverso lo schermo delle immagini. Perrella ne ha interrogate alcune, le ha connesse tra loro e ha scoperto che in molte di esse si nascondono dei veri e propri autoritratti. «Avevo tenuto così a lungo con me la possibilità di scrivere un libro su Calvino, che quando davvero lo scrissi fu come acciuffare una cometa per la coda». Dagli anni Quaranta agli Ottanta del Novecento, il giovane, baldanzoso e iperattivo Calvino si trasforma in un malinconico Prospero della letteratura che desidererebbe dismettere le armi della finzione per tornare a essere lettore tra i lettori. La sua è la storia di una metamorfosi oscura e affascinante che s’intreccia con l’evoluzione della letteratura italiana e internazionale.

La Carloni, nel ciclo Visionaria, si lascia, invece, ispirare da alcuni tra i più celebri lavori di Calvino – “Il Barone Rampante”, “Marcovaldo”, “Le città invisibili”, “Lezioni Americane” e “Se una notte d’inverno un viaggiatore”. L’artista, conosciuta a livello internazionale anche per i suoi murales, non solo ha già lavorato nel 2017 a una serie di dipinti che avevano come protagonista Cosimo Piovasco di Rondò, ma il suo immaginario, abitato da personaggi erranti, animali giganteschi e costruzioni meccaniche volanti, è intrinsecamente ricco di echi calviniani.

Con Perrella, scrittore e critico letterario, dialogano Vincenzo Salerno, docente di Letterature Comparate dell’Università degli Studi di Salerno, l’artista e Anna Marchitelli. Legge un estratto del libro l’attrice Anna Bocchino.