Desiderio infinito! Capitolo 19 (Parte quarta)
La routine della sua vita ridiventò normale, mentre una strana sensazione si destava in lei e prendeva l’aspetto della delusione.
Giunse finalmente l’ultimo giorno di «scuola» per Marco, molto impegnato nell’apprendere da un piccolo copione la sua «parte».
Infatti le «sorelle» dell’asilo, per il saluto finale di un anno di lavoro, avevano allestito una cerimonia con la recitazione di alcune scenette umoristiche e di alcune poesiole pertinenti.
Marco indossò, quella mattina, una giacca scura su calzoni chiari ed una bella cravatta a farfalla, perché doveva, insieme con un coetaneo, fare la parte del presentatore e poi anche quella di piccolo attore in erba.
Nei giorni che precedettero la festicciuola, aveva provato e riprovato la sua parte, sotto la guida di Valeria, fino alla sfinitezza, per essere certi entrambi di fare una bella figura.
La madre faceva da pubblico e lo ammirava estasiata, per la sua prontezza, la sua disinvoltura e per quelle eccezionali inflessioni della voce che stupivano in un bimbo di cinque anni.
Valeria ne era orgogliosa. Quel giorno, per l’ultima volta, si recava ai cancelli dell’asilo per prelevare il bambino. Non aveva voluto essere presente alla cerimonia, sebbene invitata con altri genitori, per il desiderio che il figlio agisse liberamente ed autonomamente. Temeva che egli, vedendola seduta nell’improvvisata platea, potesse fare dal palcoscenico qualche gesto o dire qualcosa che non era contemplato nel copione. Certe volte era letteralmente preoccupata della irrefrenabile esuberanza del figlio.
Per disimpegnarsi, dunque, gli disse che aveva dimenticato di pagare la bolletta della luce e quello era proprio l’ultimo giorno per poterlo fare, altrimenti gli operai della Società avrebbero tolto la corrente alla loro casa ed essi sarebbero restati al buio tutta la notte.
«Sarò come al solito ai cancelli ad attenderti» — disse vedendo il viso dispiaciuto di Marco ed aggiunse: «Mi raccomando, cerca di fare bella figura, altrimenti non ti darò la bicicletta nuova…».
Davanti ai cancelli dell’istituto erano molti altri genitori ad attendere i loro figliuoli, non avendo potuto partecipare alla cerimonia di chiusura.
Valeria era appoggiata con una spalla allo stipite del cancello, tranquilla e felice, perché sentiva di fuori lo strepito degli applausi che erano anche per il suo Marco.
All’improvviso sentì il tocco leggero di una mano, che piano piano si distendeva sulla sua spalla.
(Continua…)