Io personalmente ho letto Sorokin, che distingue tre scuole, che, attraverso tre indirizzi diversi, sviluppano l’idea razziale e ciò sempre in forma retorica. Antesignano e promotore delle distinzioni razziali fu il conte di Boulainvilliers, già nel ‘700, che col suo saggio «Essai sur la noblesse de France» suscitò molto interesse, specie tra gli storici. Appena un secolo dopo, un altro conte, Arthur de Gobineau, ripropose un’interpretazione razziale della storia. Egli, per così dire, gettò le basi dell’immortalità umana, sulle basi dell’assoluta purezza della razza.
Solo i popoli «superiori», che non sono stati mai oggetto di mescolanze con altri, possono creare civiltà e cultura, perché, secondo Gobineau, ogni tipo di cultura è manifestazione di qualità razziali.
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