Uscì confusa dallo studio; aveva messo il dito sulla piaga: il matrimonio di Valeria e Marco era un disastro!
Rientrò nel soggiorno, dove erano tutti gli altri e non fece commenti, ma era determinata a parlare chiaramente con Valeria. Quali altre complicazioni erano sopravvenute? Moriva dalla voglia di sapere, ma dovette andar via per non perdere un appuntamento importante con la sarta. Prima di accomiatarsi, promise di rifarsi viva al più presto, anche perché doveva prendere, dai bauli ancora chiusi, alcuni regali che aveva portato da New-York.
Due giorni dopo era già pronta a distribuire i doni; aveva pensato a tutti, perfino a Nina, alla quale regalò dei grembiali da cucina stampati a grossi fiori e ornati di volants.
«Che meraviglia!» – fece la Nina vedendoli e cominciò a provarli addosso.
Dopo aver preso il caffé tutti insieme, si separarono: Olga si recò al catechismo; la signora Tilde a dire il rosario; Nina portò a passeggio il bambino e Valeria condusse Emily nella sua camera, dove sarebbero state tranquille a chiacchierare.
Marco era partito da qualche giorno per Milano, per partecipare ad un Congresso di medicina moderna. Valeria non era riuscita a dissuaderlo ed era in uno stato di grande apprensione per la sua cagionevole salute.
«Le cose vanno maluccio tra te e Marco, eh, Valeria!?» – Chiese Emily con franchezza. Con la stessa franchezza Valeria rispose: «Ho l’impressione che neanche tu tocchi il cielo con le mani!» – Istintivamente si abbracciarono, come per ritrovare i tempi passati; si sentivano ancora più amiche, ancora più vicine.
Valeria la ragguagliò sul suo menage con Marco e sulla difficile situazione che si era creata tra loro.
«Si era quasi rabbonito; poi ad un tratto è esplosa la parte più violenta del suo carattere, con atteggiamenti ed azioni piene di orgoglio e di egoismo».
(Continua…)