Aveva il cuore gonfio di tante sensazioni confuse e cattive: la vita le aveva dato sempre e solo sofferenze. Si domandò se non avesse mai
conosciuto Marco come sarebbe stato il suo destino? Ma che poteva rispondere? Fino a quel momento non aveva vissuto che per lui e per
ilsuo piccino.
«Neanche il figlio» – gemeva – «può niente sopra di lui… Povero bimbo sfortunato! Così desideroso di avere un papà «bello, sano,
alto così!». Pianse a lungo, mentre prendeva la decisione di rispettare la volontà di Marco. Avrebbe finto d’ignorarlo; lo avrebbe lasciato in pace… Pensò di telefonare a Zia Gemma, nella mattinata; o di mandare un telegramma:
«Venite presto; rivoglio mio figlio».
Avrebbe badato lei a Marco. Avrebbe trovato il modo di fargli intendere che non era possibile giocare col suo papà, perché era un uomo troppo importante e aveva per la testa pensieri troppo difficili, da mettere dentro un libro «grosso così». Lo avrebbe mandato all’asilo; lo avrebbe accompagnato lei personalmente ogni giorno: ed egli si sarebbe distratto e divertito in mezzo a tanti bambini come lui.
Adriano, tornato a Napoli per le regolari «consegne», aveva informato i suoi parenti e gli amici che prestissimo avrebbe sposato Amelia, alla quale ormai telefonava ogni giorno, rassicurandola sulle sue intenzioni. L’ultima volta le aveva detto che sarebbe ripartito entro due giorni. La giovane donna era al settimo cielo della felicità e sentiva che questa volta Adriano faceva sul serio, perché la pregava, tra l’altro di tenere pronti i documenti. Eppoi, adesso parlava in un modo così convincente, con parole così affettuose e gentili che non c’era più da dubitare.
Adriano sarebbe partito entro un paio di giorni, ma gli amici più intimi avevano insistito perché si trattenesse ancora una settimana con loro, per poter salutare Napoli per bene, con tutte le cenette e le orge possibili, perché portasse con sé tutto il profumo della sua città. Adriano accettò l’idea, anche perché dentro di sé era così determinato a lasciare per sempre Napoli, che non pensava di fare nessun torto ad Amelia se la faceva attendere qualche giorno di più.
Ormai aveva deciso del suo destino e ne era quasi contento. Ma il destino aveva deciso dispoticamente per proprio conto…
(Continua…)