La poveretta non poteva intuire la tragedia che attanagliava l’animo della figlia. Non aveva saputo vedere mai cosa accadesse dentro di lei.
Appena si sentì meglio Valeria scrisse una lettera a Giovannini, con le sue dimissioni dall’ospedale. Il brav’uomo intuì perfettamente in lei uno stato d’animo confuso, tra la frustrazione che le aveva procurato il continuo ripudio da parte di Marco e le invadenze di Adriano, che, forse, veramente l’amava. Era convinto che Valeria si fosse ritirata per il timore di cedere finalmente ad Adriano.
Dio mio, perché gli era venuto questo pensiero, se non perché guidato da un presentimento?
Decise di andare a trovare personalmente Valeria, per chiarire questa situazione, ma per il momento c’era troppo da fare per mettere in efficienza il nuovo reparto ospedaliero e fra tre settimane sarebbe arrivato Marco. Come si sarebbero messe le cose tra lui e Valeria? Che cosa egli, come medico, consapevole della terribile malattia di Marco, avrebbe detto a quella povera figliola?
Le avrebbe detto: «Aspetta paziente che egli ti voglia vicino almeno come infermiera» o le avrebbe detto: «Dimenticalo, Valeria! Ama un altro uomo, perché sei giovane, bella e non devi sfiorire senza emanare intero il tuo profumo?».
La povera testa del professore Giovannini scoppiava nell’incertezza di un discorso da fare a Valeria.
Adriano, dal canto suo, avendo saputo del ritorno di Marco, era diventato silenzioso e chiuso, perfino scorbutico se interpellato sull’argomento.
«Povero figliolo» — pensava guardandolo il professore Giovannini — «Poveraccio! Sta pagando tutto il male fatto a quella poveretta di Amelia».
Intanto Adriano andava prendendo una decisione, dolorosa che fosse, nei riguardi di Valeria.
«E’ chiaro che non mi vuole vedere… Forse si vergogna, ma non è solo vergogna. Forse è odio, forse orrore per quanto è accaduto. Certo non è amore. A Valeria non sarebbe mancato il coraggio di affrontare tutti e perfino di dire a Marco pane al pane, vino al vino. No! Valeria vuole soffocare quel ricordo per avere l’animo di avvicinarsi ancora a Marco. Lo ama ancora. Che follia! Se ne renderà conto col passare del tempo ed allora non mi troverà più a raccogliere i suoi sbandamenti.
(Continua…)