“Grazie alla Spending Review, nel 2018, si dovrebbero risparmiare 31,5 miliardi di euro”. Lo ha annunciato il professor Adalgiso Amendola , Ordinario di Economia Politica all’Università degli Studi di Salerno, presentando i dati di previsione del “Documento di Economia e Finanza del 2017 “, durante il convegno:” Deontologia e Spending Review” organizzato, nel Salone dell’Ordine dei Medici di Salerno, dalla Presidente dell’Ammi, l’Associazione Mogli Medici Italiani, Nietta Carucci Penta, che ha voluto inaugurare il nuovo anno sociale con l’approfondimento di una tematica di grande attualità:” Per comprendere come coniugare efficacia scientifica, tutela della salute e risorse economiche per una nuova cultura educativa ed organizzativa”. La Presidente ha anche annunciato che nel 2018 organizzerà degli incontri di prevenzione e sensibilizzazione sul tema del bullismo e del cyberbullismo rivolti agli studenti delle scuole salernitane: ” Stiamo formano un’equipe formata da psicologi, sociologi e con il Presidente del Tribunale per i Minorenni di Salerno, il magistrato Pasquale Andria”.
Il professor Amendola ha spiegato che i dati riportati nel “Documento di Economia e Finanza del 2017” non sono sufficienti a risolvere il problema del debito pubblico in poco tempo:” Sono cifre significative, non tanto perché riducono la spesa , ma perché dovrebbero renderla nel tempo più utile ai cittadini. Il futuro è in una migliore distribuzione delle risorse e nel rimettere in moto la nostra economia anche attraverso il reinserimento dei giovani nel processo produttivo”. Il professor Amendola ha spiegato che i danni che abbiamo subito nella Sanità non sono stati causati dalla Spending Review:” Ma dai tagli lineari di spesa che hanno effettuato i governi precedenti. L’errore che è stato fatto è stato quello di tagliare in percentuale le dotazioni dei diversi settori. La Spending Review analizza come si spendono i soldi e per quali scopi, cercando di ridurre la spesa meno utile per sottrarre risorse a vantaggio della spesa più utile. La Spending Review è un sistema di controllo, di valutazione e razionalizzazione della spesa che ha come obbiettivo collaterale quello di contenere la spesa. In quest’ottica l’atteggiamento di chi opera nel campo sanitario e anche dell’università non è quello di subire tagli e di cercare in qualche modo di rimediare, ma di effettuare riduzioni razionali di spesa cercando di renderla più efficace evidenziando al massimo la deontologia professionale, ossia svolgere delle attività che siano più funzionali possibili alla qualità del servizio che si fornisce. Si dovrebbe sburocratizzare di più puntando sul risultato”. Il dottor Pasquale Perna, Primario di Medicina Interna presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno, ha raccontato come è nata la Spending Review:” Una dizione che venne introdotta dal dicastero dell’allora Governo Prodi, quando c’era il Ministro Padoa Schioppa: rappresenta una revisione della spesa, soprattutto in campo sanitario. Molto spesso sono stati effettuati dei tagli lineari che hanno determinato una depauperazione dell’erogazione dei servizi ai cittadini. I tre settori più colpiti sono quelli della Sanità, della Scuola e delle Armi, intese come Arma dei Carabinieri e della Polizia. L’erogazione dei servizi sanitari, delle prestazioni, sia in campo ospedaliero, sia convenzionato, tendono a diventare sempre più ridotte creando un orientamento verso la privatizzazione. Da circa dieci anni in Italia l’erogazione dei servizi sanitari, anche in relazione alla mancanza di personale e di mezzi adeguati, non è più in grado di garantire i livelli minimi di assistenza. Nel futuro, dovendosi ridurre ulteriormente la possibilità di utilizzare determinati fondi, questa situazione non potrà che peggiorare”. A moderare gli interventi è stato il Presidente dell’Ordine dei Medici, il dottor Giovanni D’Angelo, che ha analizzato la Spending Review nel campo della Sanità:” La Spending Review deve esprimere un atteggiamento al risparmio e nello stato attuale in cui si trova la Sanità non capisco cosa si possa risparmiare ulteriormente rispetto a determinati capitoli dal momento che il Pil che noi abbiamo raggiunto nella Sanità è il più basso che esista a livello europeo: siamo ormai al di la di quello che è consentito per avere o tentare di avere una Sanita che risponda ai bisogni dei cittadini. A questo punto non si può fare più una politica di tagli indiscriminati, ma si deve invece fare una politica di tagli ragionati: incidere dove è opportuno farlo. E’ necessario investire in aree della Sanità dove occorre mettere in equilibrio la domanda del cittadino con le possibilità dello Stato ”.
Aniello Palumbo