“I DELITTI DELLA CITTA’ VUOTA”. LE INDAGINI DI FERRAGOSTO PRESENTATE ALLA “CONGREGA LETTERARIA” DI VIETRI SUL MARE

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“Se la letteratura è un viaggio, il racconto nero (noir) è una passeggiata di notte in città” ha scritto il noto giallista napoletano Maurizio De Giovanni, autore del libro” I bastardi di Pizzofalcone”, sulla quarta di copertina del libro “I Delitti della Città Vuota”, edito da “Atmosphere”, una raccolta di diciassette storie scritte da diciotto autori di thriller italiani:” Piccoli gialli metropolitani ambientati in piena estate, a Ferragosto, quando le città un poco si svuotano. Ispettori di polizia, commissari, investigatori privati si muovono nelle città in cui si addensano le ombre delle notti di mezza luna, sotto una cappa di caldo che non si placa neanche al calar della sera. Sulle terrazze di Roma, sotto i portici di Bologna, tra i carruggi di Genova e nei vicoli di Napoli, sotto la Mole di Torino e alla periferia di Milano, ma anche nelle intriganti province italiane e nelle metropoli d’Oltreoceano, il delitto è servito” ha spiegato la curatrice dell’antologia noir, la giornalista salernitana Piera Carlomagno, durante una interessante e intensa serata organizzata dai Direttori artistici della “Congrega Letteraria”, Antonio Gazia e Alfonso Mauro, con la collaborazione di Francesco Citarella, Francesco Barbato e Daniela Scalese,   per presentare il libro nello storico oratorio dell’Arciconfraternita della SS. Annunziata e del SS. Rosario, di Vietri sul Mare nell’ambito del quarto incontro della seconda edizione de “La Vetrina Letteraria”. Una delle storie ”Nove anni dopo” è ambientata nella Salerno medievale, tra il 1246 e il 1249. E’ stata scritta dal salernitano Carmine Mari, nato Raito, che, durante la presentazione, ha raccontato la trama del suo giallo stoico:” Si svolge all’epoca delle crociate, nove anni dopo le vicende di Rogerius raccontate nel mio primo romanzo “Il Regolo Imperfetto”. Nel suo racconto Mari ha ricordato anche “La congiura di Capaccio” organizzata nel 1246 per uccidere Federico II di Svevia, e personaggi come Pier delle Vigne. Tutti gli autori del libro, del quale la professoressa Rossella Nicolò e Alfonso Mauro hanno letto alcuni brani, sono stati presentati dalla scrittrice Piera Carlomagno:” Il libro inizia con il racconto “ Buio”, ambientato a Napoli, della scrittrice napoletana Sara Bilotti; prosegue poi con lo scrittore e giornalista Massimiliano Smeriglio , docente universitario che ha scritto” Basterebbe una carezza” ambientato a Roma; con “Bacci Pagano alla sfilata delle sette bellezze”, ambientato a Genova, dello scrittore, psicologo e psicoterapeuta genovese Bruno Morchio; ” La scorciatoia: un racconto su Biagio Mazzeo”, ambientato a Busto Arstizio, dello scrittore cagliaritano Pier Giorgio Pulixi; “Civico 42” ambientato a Milano, della scrittrice genovese Arianna Destito; “La botta di Ferragosto”, ambientato a Napoli, dello scrittore e giornalista napoletano Antonio Menna. E’ ambientato invece a Bologna il racconto “Malasorte” del bolognese Roberto Carboni; a Roma quello dei due sceneggiatori e scrittori, il romano Giovanni di Gianberardino e Costanza Durante nata a Milano, ma cresciuta a Napoli, intitolato “Un cane da taschino”. Anche “ Io non l’ho mai visto il mare” dello scrittore bolognese Alessandro Berselli, è ambientato a Bologna. In “ La ferocia dei giorni” la scrittrice napoletana Alessandra Pepino, racconta di una rapina avvenuta a Rovigo. “Altri orizzonti per il sostituto commissario Angelo Carosi”, ambientato a Viterbo, è raccontato dal Sovrintendente Capo della Polizia di Stato Alessandro Maurizi. E’ ambientato a Torino “Sono un’assassina” dello scrittore romano Franco Serpico. Ambientati a Salerno, sono anche i racconti: “ With or without you”, scritto dal giornalista salernitano Massimiliano Amato, e “Un passo indietrodel dottor Corrado de Rosa, psichiatra e scrittore di origini napoletane, ma grande tifoso della Salernitana. Ambientato a Rio de Janeiro “ I maledetti ciottoli di Paraty” scritto dalla regista e attrice teatrale salernitana Brunella Caputo, che per buona parte dell’anno vive in Brasile. E’ ambientato a Napoli “L’uomo giusto” il racconto di Piera Carlomagno che durante la serata ha anche spiegato la differenza tra giallo e noir: ” Il “giallo” indica un genere letterario incernierato su di un crimine, sullo svolgimento dell’indagine e sulla sua risoluzione con la scoperta del colpevole Il noir, invece, pone l’attenzione più che sulla soluzione del crimine, sul comportamento criminale, sull’aspetto mentale, psicologico ed anche sociologico del soggetto che compie il crimine. Il giallo è più rassicurante. Il noir no. La vita è un grande noir”.

Aniello Palumbo