Difficile definire la sua musica, sempre in bilico tra reggae, folk, world music, jazz, rock, fusion, blues, musica classica… Una sua caratteristica costante è il modo quasi “zappiano” di affrontare la scrittura e l’arrangiamento.
Daniele Sepe così definisce il proprio stile: “La musica è fatta di tante cose molto diverse fra di loro, è così come un regista fra loro di genere, pensa a Kubrick dall’horror alla fantascienza ad un film storico tutti fatti bene, io spero di fare cose molto diverse fra di loro e tutte fatte bene”.
Daniele Sepe è la napoletanità che si fonde con il jazz, il funk, le melodie mediterranee, il rock, il rap, in una contaminazione continua dove la vivacità e la forza dei suoni si accompagna ad una sentita critica sociale che non disdegna anche il gioco dell’ironia.
La passione e le capacità tecniche sono tante, i guadagni pochi e dunque Sepe si dedica dapprima alla musica barocca e poi al ruolo di turnista a fianco di musicisti quali Nino D’Angelo, Gino Paoli, Eduardo De Crescenzo e Nino Buonocore. In questo periodo s’inverte la rotta: poco entusiasmo e maggiori entrate economiche. Questi sacrifici però non sono vani perché il sassofonista riesce ad autoprodursi il primo album “Malamusica” che ottiene un buon riscontro dalla critica, così come i seguenti “L’uscita dei gladiatori” e “Play standards and more”.
I suoi album incontrano subito il parere favorevole della critica. Vite perdite (1993), riceve un unanime consenso di critica e pubblico tanto che alcuni registi cinematografici (Martone – “L’amore molesto”, Ferrario – “Figli d’Annibale”, Battiato – “Cronache di un amore violato” e numerosi altri) lo scelgono per musicare le proprie pellicole.
Successivamente incide dapprima “Spiritus Mundi” e poi il suo primo album per Il Manifesto “Trasmigrazioni”. La stima di questa nuova etichetta nei suoi confronti è suggellata dalla stampa dell’antologico “Viaggi fuori dai paraggi”. la sua prima antologia, con la quale ha inizio una collaborazione che dura sino al 2007.
Nel 1998 l’album Lavorare stanca gli frutta la targa Tenco come migliore album in dialetto.
Poi incide lo splendido “Conosci Victor Jara” … pubblica “Truffe & Other Sturiellett” a cui segue la messa in scena al Teatro Argentina dei “Dieci comandamenti” di Raffaele Viviani, realizzato insieme a Mario Martone.
Nel 2002 pubblica “Anime Candide (canzoni d’amore e di guerra)” e nel 2004, “Nia Maro”.
Nel 2006, “Suonarne uno per educarne cento”, una sorta di summa di tutto ciò ha influenzato il Sepe musicista e militante, dissacrante come nessun altro lavoro del musicista.
Seguono “Kronomakia”,“Truffe & Other Sturiellett” e “Fessbuk”, un disco dirompente.
“Canzoniere Illustrato” segna una nuova tappa nella carriera di questo straordinario musicista. È in realtà molto di più di un semplice album; “Canzoniere Illustrato” è un volume di grosse dimensioni (ben 106 pagine) contenente12 fumetti per 12 canzoni. Fumetti realizzati da geniali maestri del colore (Mauro Biani, Squaz, Kanjano, Akab, Kranti, Rosaria Cefalo, Shaone, Fulvio Cozza, Giuseppe Guida, Antonino Iuorio, Marcella Brancaforte, Tony Afeltra, Enzo Troiano, Giuseppe Guida, Luigi De Michele) ed arricchito da una splendida copertina del grande Altan. La musica prevede un menù internazionale di canzoni provenienti da tutto il mondo e dal folklore italiano orchestrati nei più diversi stili, come ci ha ormai abituato Daniele Sepe, e con la partecipazione delle bellissime voci di Floriana Cangiano, Ginevra Di Marco, Florin Barbu, Marzouk Mejri, Josè Seves, Robero Argentino Lagoa e Brunella Selo oltre ad una nutritissima schiera di ottimi musicisti.
Nel 2013 da alle stampe “In vino Veritas”, cd che, come sovente avviene nei suoi dischi, cela dietro la forma di canzone, suonata sempre ad altissimi livelli, qualche frecciata al perbenismo italiota.
Seguono nel 2015 “A note spiegate” e nel 2016 “Capitan Capitone e i fratelli della costa” che ha avuto un formidabile successo di pubblico e di critica.
Venerdì 22 Marzo 2019 ore 21:00
Teatro Sant’Alfonso – Pagani – SA
DANIELE SEPE
Daniele Sepe – sassofoni
Emilia Zamuner – voce
Tommy De Paola – tastiere
Davide Costagliola – basso
Paolo Forlini – batteria
Biglietti Euro 20,00
Orario spettacoli: ore 21:00
AperiSpettacolo a cura di Ritratti di Territorio ore 20:00