Con una targa commemorativa è stata ricordata venerdì mattina, alla Stazione Marittima di Salerno, la posa in opera della prima pietra per la costruzione del Molo Manfredi voluto, nel 1260, da Re Manfredi che su consiglio del suo precettore, il Magister della Scuola Medica Salernitana Giovanni Da Procida, pensò di ampliare il porto preesistente dal quale partivano anche i crociati per la Terra Santa. A ricordo di quell’importante intuizione fu realizzata una lapide in pietra con testo in latino che fu poi rinvenuta tra i flutti nel 1568 dal Sindaco Agostino Guarna, e portata nel Duomo di Salerno dov’è custodita, sulla parete della navata laterale destra della Cattedrale vicino all’abside dove è conservato il corpo di Papa Gregorio VII morto a Salerno, in esilio, nel 1085. La riproduzione della lapide originale è stata realizzata dal Maestro Lello Ronca, con una lastra in acciaio, avente le dimensioni di 114×90 cm, ossidata con acidi particolari:” Questa colorazione si trasformerà ancora nel tempo acquisendo delle sfumature tra l’arancio e il rosso. Non è stato semplice scrivere le lettere in latino antico che sono state scansionate punto per punto” ha spiegato il Maestro salernitano che ha sviluppato il progetto ideato dall’architetto Umberto Maria Cioffi, socio del Rotary Club Salerno, che prevede anche la realizzazione di un pannello con testo in inglese e in italiano che sarà ascoltabile sul telefonino dai non vedenti tramite un codice QR .
La targa sarà installata sul lato esterno della Stazione Marittima, come hanno ricordato l’avvocato Alfonso Mignone, presidente dell’International Propeller Club Salerno e dal dottor Vincenzo Caliendo presidente del Rotary Club Salerno 1949 che insieme hanno ideato e organizzato l’evento “Dalle Crociate alle Crociere”.
I due presidenti, insieme a Don Michele Pecoraro, al Maestro Lello Ronca e al Governatore del Distretto Rotary 2100, Salvatore Iovieno, hanno scoperto la targa tra gli applausi dei numerosi presenti che hanno anche ascoltato con interesse i relatori del convegno “Salerno porto mediterraneo: dalla Fiera di S. Matteo alle ZES” che si è tenuto dopo il saluto delle autorità presenti. Il Capitano di Fregata Alberto Mandrillo, ha portato i saluti del Comandante della Capitaneria di Porto di Salerno, Giuseppe Menna, e ricordato che la Capitaneria di Porto opera da sempre per dare un valore aggiunto al porto di Salerno:” E’ importante però non solo operare in favore di un porto, ma conoscerne la storia, le radici”. L’Assessore all’Urbanistica Domenico De Maio , che ha portato i saluti del Sindaco Vincenzo Napoli, ha apprezzato l’iniziativa:” Mette insieme un’identità storica con un’identità moderna. Il rapporto tra Salerno e il mare è indissolubile. Noi dobbiamo fare in modo che questa identità possa essere rinnovata, rafforzando il rapporto con il mare che è una risorsa importante per lo sviluppo dell’economia del nostro territorio”. Il dottor Pietro Spirito, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Mar Tirreno Centrale ha ricordato che, superate le formalità burocratiche, a breve dovrebbero partire le operazioni di dragaggio del Molo Manfredi :” Che è fondamentale per rendere competitivo, in prospettiva, il porto di Salerno. In questi giorni la Commissione VIA del Ministero dell’Ambiente sta esaminando l’ultima documentazione che abbiamo inviato a luglio con le analisi effettuate per essere conformi con le prescrizioni richieste. Siamo in attesa dell’autorizzazione. Contemporaneamente stiamo stipulando la convenzione con il Ministero dei Trasporti per avere l’insieme dei fondi per effettuare il dragaggio”. Il Governatore del Distretto Rotary 2100, l’ingegnere Salvatore Iovieno, ha ricordato i principi del Rotary:” I Club Rotary sono presenti sul territorio con tante iniziative e progetti che hanno l’obiettivo di migliorare il territorio di competenza. La valorizzazione delle proprie radici, dell’identità di un territorio, dei beni culturali di ogni territorio rientra tra quelli che sono gli obiettivi programmati dal nostro Distretto Rotary”. L’avvocato Orazio De Nigris, Amministratore Delegato della società di gestione “Salerno Stazione Marittima Spa” ha ricordato che:” Quest’anno compiamo i venti anni di attività: dal 1998 al 2015 il traffico crocieristico è passato da zero passeggeri a 189.545 passeggeri. Oggi stiamo subendo una leggera contrazione e siamo arrivati intorno ai centomila passeggeri”. Anche per l’avvocato De Nigris è importante valorizzare la storia della nostra città: ” Dobbiamo creare un percorso per i turisti che dalla Stazione Marittima arrivino al Duomo di Salerno”. Il parroco del Duomo di Salerno, Don Michele Pecoraro, ha portato i saluti del Vescovo, Monsignor Luigi Moretti, e ricordato che la targa originale del 1260 è conservata all’interno della Cattedrale: ” A conferma che il Duomo di Salerno oltre ad essere un contenitore di fede è anche un contenitore di arte , di cultura, di storia, che racconta le nostre radici che mai dobbiamo dimenticare”. Il dottor Vincenzo Caliendo, Presidente del Club Rotary Salerno che , fondato nel 1949, è uno dei più antichi Club Rotary italiani, ha ricordato che i soci rotariani , con impegno, mettono a disposizione della comunità salernitana le loro professionalità :” Collaboriamo con le istituzioni per sviluppare risorse, per promuovere la creazione di lavoro e di imprenditorialità: diamo il nostro contributo di idee mettendolo a disposizione della città. Insieme al Propeller Club vogliamo promuovere la Fiera di San Matteo e la Zona Economica Speciale per creare opportunità di lavoro e sviluppo”.
L’avvocato Alfonso Mignone, presidente dell’Associazione Propeller Club Port of Salerno, attraverso un video, preparato insieme al socio Davide Galano, ha raccontato la storia del porto di Salerno:” Salerno era il primo porto italiano del Medioevo. Dal 1076 al 1127 il porto di Salerno era il porto del Regno Normanno. Anche alcune navi delle Repubbliche Marinare facevano scalo a Salerno prima di partire per l’Oriente”. L’Avvocato Mignone che sta scrivendo un libro sulla storia del porto di Salerno al quale hanno dato il loro contributo personaggi salernitani come il dottor Agostino Gallozzi e la dottoressa Antonia Autuori, sogna di realizzare nuovamente la Fiera di Salerno, che è durata per sette secoli, magari al porto di Salerno, così come l’aveva progettata Giovanni Da Procida:” Con l’arrivo degli Svevi, il figlio di Federico II, Manfredi su iniziativa di Giovanni Da Procida, Precettore di Manfredi, progettò e fondò nel 1259 la Fiera di Salerno che si faceva fuori dalle mura della città. La Fiera che si organizzava nel periodo di settembre, era zona franca ossia esente dal pagamento di dazi doganali e durava otto giorni. Era la fiera più importante del sud alla quale partecipavano genti e mercanti che provenivano da ogni dove” L’avvocato Mignone ha ricordato anche che il Molo Manfredi fu ricostruito più volte dopo il 1260: nel 1308 con Carlo D’Angiò ; nel 1752 con Carlo di Borbone si costruì il Molo con nuove tecniche costruttive per impedirne l’insabbiamento; con l’avvento del Regno d’Italia nel 1879 fu costruito un antemurale in modo sbagliato e due vapori affondarono (furono recuperati nel 1885 ). Il porto di Salerno divenne porto di seconda classe ricevendo dei finanziamenti nazionali. Nel 1908 il porto diviene Compartimento Marittimo staccandosi da Castellammare di Stabia. Nasce la Capitaneria di Porto di Salerno. Nel 1931 nasce la Compagnia Portuale. Durante la Seconda guerra mondiale il porto venne bombardato. Solo negli anni ’70 si comincia ad intravedere il molo così com’è adesso con la costruzione della diga foranea del Molo Trapezio e del varco Guaimario”. L’avvocato Mignone ha parlato anche delle Zone Economiche Speciali: “Zone situate nei porti e negli interporti nelle quali è possibile investire con agevolazioni fiscali” e dello Ius Naufragii ossia il diritto di naufragio:”Era una pratica vigente nel Medioevo che permetteva al signore possessore della terra dove era avvenuto il naufragio di impossessarsi di ogni bene od oggetto di un naufrago. Ancora oggi nel Codice del Mare esiste qualcosa del genere”. La professoressa Amalia Galdi, docente di Storia medievale all’Università di Salerno ha raccontato la storia del porto di Salerno:” Nato nel 1260 per volere del re Manfredi. La struttura però non reggeva alle tempeste perché pare non fosse stata realizzata ad opera d’arte”. La professoressa Galdi ha ricordato anche dove era posizionato l’arsenale longobardo:” Tra Via Porta di Mare e la chiesa di Santa Lucia nel quartiere detto della Giudaica. A valle dell’arsenale si trovava il porto longobardo” e che la “Fiera di San Matteo” si svolgeva a settembre:” Manfredi dispose che la Fiera fosse annuale e che si svolgesse negli otto giorni precedenti alla festività di San Matteo”. Il dottor Agostino Gallozzi, Presidente del Gruppo Gallozzi, ha parlato del ruolo del Porto di Salerno anche a livello internazionale :” Quando giro il mondo presentando il nostro porto e la mia città ho sempre una mia narrazione che racconta il periodo d’oro, la “Golden Age” di Salerno, che per me corrisponde al Medioevo: epoca di principi e principesse, di cavalieri e draghi che però a Salerno probabilmente era nascosti da qualche parte. E’ importante recuperare una narrazione della nostra città e non soltanto del Porto di Salerno che valorizzi le nostre radici ”. Il Presidente Gallozzi, rispondendo alle polemiche di quanti vorrebbero la delocalizzazione del porto commerciale, ha spiegato che :”A Salerno il porto è sempre stato qui, sin dal 1260. Noi lo abbiamo solo sviluppato. Allora come oggi il porto di Salerno è un centro d’interscambio di merci che dà ricchezza al nostro territorio. Salerno è il porto del Mezzogiorno d’Italia con il maggior numero di collegamenti settimanali con l’oltre Atlantico. Giovanni Da Procida dovrebbe essere orgoglioso di tutto questo ”.
Aniello Palumbo