D’Alema a Salerno riparte da Sud e bacchetta il Pd.

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20150330_173239Italiani europei… ma prima di tutto italiani in una logica che superi vecchi preconcetti legati alla territorialità.

Ed è dal sud che è partita la nuova sfida dell’ex presidente del consiglio Massimo D’Alema. Italiani Europei è la nuova sfida del “vecchio” leone della politica.

Il primo numero della rivista è interamente dedicato al sud ed al recupero della tematica meridionale affogato nel mare magnum dei disastri di un paese allo sbando.

Ed è proprio sulle risorse e le potenzialità del territorio ha puntato l’indice D’Alema che ha rappresentato con la consueta abilità dialettica le difficoltà del territorio e le possibilità di crescita in presenza di persone capaci e progetti validità.

Da qui l’importanza di scrivere una nuova pagina politica per il sud italIa con forze emergenti e su una rinnovata passione per la politica scevra da ogni secondo fine.

Padrone di casa, nella sala dei convegni di pallazzo arcivescovile, Federico Conte, che ha fortemente voluto la presenza di D’Alema a Salerno ma anche di chi guarda la problematica meridionale da un osservatorio diverso rispetto a quello della politica: il professor Giuseppe Provenzano, ricercatore Svimez.

Hanno preso parte al convegno anche Massimo Paolucci, vice capo delegazione Pd al parlamento europeo, Umberto Del Basso De Caro, sottosegretario alle infrastrutture e trasporti, e Paolo Franchi, giornalista Corriere della Sera.

Problematica meridionale che sarà uno dei cavalli di battaglia in vista delle prossime Regionali dell’avvocato Federico Conte, che sulla scia del papà Carmelo, già ministro delle aree urbane: “Senz’altro sarà un argomento centrale del nostro impegno così come una maggiore razionalizzazione dell’utilizzo dei fondi che provengono dalla comunità europea”.

D’Alema bacchetta il Pd. A margine del convegno Massimo D’Alema si e a lungo soffermato sulla questione della candidatura di Vincenzo De Luca: “Se gli hanno dato l’opportunità di partecipare alle primarie non vedo perché non debba candidarsi. Se ritenevano non fosse elegibile dovevano bloccarlo prima delle primarie. Ora mi sembra un controsenso discutere su ciò. Spettava alla segreteria decidere o meno sulla candidatura. Dal momento in cui si è consentito di farlo partecipare non vedo cosa ci sia da discutere. Ora toccherà ai cittadini. La Severino? E’ una legge opportuna che non ho messo io in discussione ma i magistrati. In ragione di tale legge anche il sindaco di Napoli dovrebbe decadere”.

Giuseppe D’Alto