I tarli hanno preso di mira una delle opere più caratteristiche del centro storico di Salerno: il presepe dipinto dell’artista Mario Carotenuto, ospitato nella Sala San Lazzaro del Duomo. Fortunatamente, i parassiti hanno attaccato le basi delle sagome dipinte, e la Bottega San Lazzaro – che con l’artista, Peppe Natella e un gruppo di amici pensò e allestì il presepe 38 anni fa – è subito intervenuta per iniziare la disinfestazione.
Si sta provvedendo a insacchettare, una per una le innumerevoli sagome dipinte, compreso i pezzi più piccoli, per trattare tutto con il sistema delle camere a gas che uccide i tarli.
Chiara Natella, responsabile della Bottega San Lazzaro, il nipote dell’artista Amedeo Ternullo e gli esperti restauratori della ditta Vassallo stanno mettendo in essere tutte le misure di un lungo, paziente e certosino lavoro che rende necessario anche il passaggio di uno speciale strato di vernice protettiva su tutte le superfici lignee. “Ci vorranno due mesi per mettere in sicurezza tutte le opere d’arte del Presepe Dipinto –spiega Chiara Natella – ma lavoreremo a ritmo intenso, l’obiettivo è di poter riaprire per il Natale, quando la magica atmosfera della sala è tappa irrinunciabile del percorso tra i presepi di cittadini e turisti”. I lavori sono anche costosi, per questo motivo con il Fondo Peppe Natella e la Fondazione della Comunità Salernitana, è partita una campagna di fundraising. Chiunque potrà contribuire anche con una piccola, simbolica quota attraverso il conto corrente: Banca del Sud IBAN IT25C0335315200000000001033
LA STORIA
Erano le 18.30 del 21 dicembre 1982, quando, nella sala S. Lazzaro della Cattedrale di Salerno, il parroco del Duomo, don Giovanni Toriello e l’arcivescovo, mons. Gaetano Pollio, inauguravano il “Presepe Dipinto” del maestro Mario Carotenuto. Un’idea originale, quella di dipingere su sagome a grandezza naturale persone colte dalla vita reale, abitanti del centro storico, artisti, religiosi, politici, personaggi popolari, tutti ritratti dal vivo e con quel tratto distintivo dell’arte di Carotenuto.
“Non abbiate paura. Continuate, questa è un’opera straordinaria, controcorrente e attuale”. E’ la dedica che Filiberto Menna lascia, tra i primi, sull’albo d’oro dei visitatori del Presepe Dipinto di Mario Carotenuto. L’allestimento di questa Natività salernitana nell’atmosfera mistica della Sala San Lazzaro, ai piedi del duomo, metteva in essere una scenografia di vita quotidiana di una Salerno che recava ancora le ferite del terremoto, i “pastori” – ovvero gli abitanti del centro storico riprodotti dal pittore, su sagome di legno, a grandezza reale – si inseriscono in una narrazione in cui il divino si mescola a cose note e familiari. Il presepe, oggi (esclusi gli animali, gli alberi e gli arredi) conta 86 figure.