da Fials Salerno riceviamo e pubblichiamo
Con la presente la scrivente O.S. Fials, a seguito delle numerose e reiterate segnalazioni da parte dei lavoratori afferenti al Covid Center di Agropoli pervenute, denuncia la corrente dinamica: come già precedentemente segnalato, ed in particolare in questi ultimi giorni, dovuta all’emergenza del Coronavirus che sta interessando tutta la nostra Regione Campania, la situazione che si vive attualmente è a dir poco catastrofica, rischia seriamente il collasso da un momento all’altro. Giorno dopo giorno emerge una inadeguata risolutezza ed improvvisazione nel prendere decisioni strategiche atte a tamponare una carenza di personale atavica, sempre presente, segnalata dall’insorgenza della pandemia. A tal proposito, occorre ricordare l’avviso di manifestazione di interesse (03/09/2021) per il reclutamento a tempo determinato di 15 cps infermiere da assegnare al P.O. in oggetto, tale ha visto, soltanto, l’assunzione di 7 infermieri a fronte del bando che ne prevedeva un numero diverso.
Ad oggi, non risultano ulteriori scorrimenti della graduatoria di codesta manifestazione. Nonostante, infatti, le numerose segnalazioni fatte in merito, la drammatica situazione, che oramai da numerosi mesi affligge in modo esasperante il personale in oggetto, abbiamo potuto riscontrare, con sommo rammarico, che le azioni intraprese per porvi rimedio, non hanno in alcun modo sortito gli effetti desiderati generando, nei confronti del personale stesso, un senso di abbandono e lassismo che non trova, da parte nostra, alcuna giustificazione. Lo scenario esistente è altamente preoccupante da cui deriva una enorme difficoltà nella copertura dei turni di servizio che, oltretutto, venendo consegnati soltanto a fine mese, incidono negativamente sul rendimento ottimale delle fondamentali prestazioni erogate dal personale succitato, senza tralasciare il fatto che, allo stato attuale, si rischia la severa compromissione della programmazione congrui periodi di riposo, in quanto pur di garantire i LEA vengono sistematicamente saltati i riposi, rendendo quasi improbabile la possibilità di usufruire di istituti contrattuali quali permessi e ferie per la conciliazione dei tempi di vita. Si evidenziano a piu’ riprese e in diverse professionalità la gravità delle condizioni in cui sono costretti a operare, in palese violazione di ogni norma in materia di sicurezza e in spregio ai principi di cautela e precauzione e quindi esposti, alla stessa stregua dei pazienti ricoverati, al rischio di contagio e di compromissione della salute. La situazione ormai è critica in tutte le U.O. del Covid Center di Agropoli non si riescono a completare i turni, garantire e rispettare la 161/2014 è assolutamente impossibile se si vogliono rispettare i Lea; tutti gli operatori sino ad oggi hanno dato la massima disponibilità per senso del dovere e spirito di sacrificio. Questo fenomeno, non sufficientemente governato, inficia in maniera importante le buone pratiche di governo clinico, non consentendo un corretto soddisfacimento dei bisogni dei pazienti, nonché la giusta valorizzazione dei professionisti che operano. Il persistere di una situazione emergenziale, non può costituire una causa di giustificazione rispetto alle gravi omissioni perpetrate, L’attuale contesto organizzativo non tiene in adeguata considerazione indicazioni/linee di indirizzo, il che aggrava in misura esponenziale i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori e per la salute degli stessi pazienti che vengono ricoverati per patologie differenti dal covid. Gli operatori sono consci dello stato di emergenza che stanno attraversando, ma la mole di lavoro è troppo elevata ed a rischiare non sono solo gli loro, ma anche i pazienti. Lavorare con questi ritmi è impossibile, c’è di mezzo la qualità dell’assistenza ma ancor di più salvare la vita dei pazienti. Da sottolineare , comunque, che la situazione del Covid Center di Agropoli non è altro la fotocopia di tutti i reparti della nostra ASL; oramai la carenza di personale affligge tutte le strutture sanitarie del territorio , alla luce anche dei diversi e continui casi di positività tra gli stessi operatori sanitari. In un momento in cui la crisi pandemica sembra aver pigiato sull’acceleratore, Omicron è il virus con la propagazione più rapida della storia:, ci vediamo costretti ancora una volta a denunciare gravi carenze che possono avere serie ripercussioni sia sui lavoratori che sui cittadini-Pazienti. Dallo scoppio della pandemia la macchina sta girando a un ritmo impressionante e si continuano a chiedere sforzi a chi sta andando ormai quasi per inerzia. Il lavoro viene portato avanti con la collaborazione di questi professionisti e operatori sanitari che più volte hanno ricoperto con lavoro straordinario tale criticità riducendo sensibilmente il loro recupero psico-fisico. Alla luce di quanto sin ora rappresentato, la scrivente O.S. Fials intima e diffida Codesta ASL, affinché disponga una idonea, stabile e pronta integrazione del personale carente, in via definitiva, così da non violare ulteriormente l’integrità lavorativa di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori che, con enorme sacrificio compiono ogni giorno il loro dovere, svolgendo al meglio il servizio assistenziale per cui sono chiamati. Inoltre la scrivente chiede l’attivazione di un tavolo tecnico immediato relativo alle criticità sopra elencate, evitando “riunioni” come quella tenutasi in data 29/12/2021 presso gli uffici della direzione sanitaria del P.O. di Vallo della Lucania, che non hanno assolutamente alcun valore significativo in quanto tenute senza convocare TUTTE le O.S. rappresentative, oltre a configurare un comportamento antisindacale in quanto impedisce e limita la l’attività sindacale dei non presenti (mancata convocazione). In definita, per tutti i suddetti motivi, la Fials CHIEDE che, la Direzione, intraprenda tutte le azioni necessarie, volte a risolvere quanto sopra opportunamente segnalato, fornendo concreto e risolutivo riscontro entro il prossimo 17 gennaio, diversamente saranno avviate persuasive azioni di protesta che vedranno il coinvolgimento attivo dei lavoratori interessati tramite l’indizione di apposite assemblee sindacali e successivo stato di agitazione a tutela dei loro diritti e della loro incolumità sul luogo di lavoro. In attesa di solerte riscontro, l’occasione resta gradita per porgere cordiali saluti.