La Costiera Amalfitana, culla di civiltà, paria di mercanti, di santi e di navigatori… è nell’arte dei contadini, e nella sapienza degli artigiani che la Costa d’Amalfi affonda le sue radici.
Il Museo di Civiltà Contadina, arti e mestieri propone un viaggio attraverso l’inventiva umana, riscopre e mostra a tutti, l’altra storia, quella meno eroica ma certamente più autentica dei luoghi e della gente amalfitana.
Racconta di quei navigatori-contadini che seppero scippare la terra alle pendici delle montagne, ed introdurre coltivazioni prima di allora mai viste in Europa.
Racconta di quegli uomini che seppero inventare, e affinare, strumenti ed utensili che alleviassero le fatiche quotidiane e ne migliorassero le produzioni. Racconta, conserva, preserva un tesoro di ferro, di legno e di sapienza millenaria.
Una grande varietà di attrezzi e di utensili che il Museo ripropone ordinati per arte o per mestiere, rievocando atmosfere, di oscure cantine odorose di mosto, di polverose botteghe di mastri d’ascia, odore di colla, di segatura, il battere dei fabbri o degli stagnini. Il sole dei terrazzi di limoni e lo sciabordio delle onde sulla spiaggia, da dove veloci “barcelle” salpavano cariche di arance, di limoni e pompelmi alla volta dei porti di mezza Europa.
Il Museo nasce dall’intuizione del Cavalier Luigi ACETO, dall’amore per la sua terra, e dal desiderio che tutto l’immenso patrimonio culturale ed etnico della sua Costiera non vada perduto.
Una ricerca lunga anni, spasmodica ed appassionata, per antiche botteghe e soffitte polverose, sulle tracce di utensili da lavoro, di attrezzi di uso quotidiano, di oggetti domestici ormai desueti, di macchine preindustriali, il tutto raccolto e presentato nel Museo che racconta storie, presenta personaggi.