Aldo Masullo, Tomaso Montanari, Nino Daniele, Aurelio Musi, Geminello Preterossi, Isaia Sales, Marco De Marco, Antonello Caporale, sono solo alcuni dei protagonisti dei sette incontri promossi da Italia Nostra, Figli delle chiancarelle e Forum della Cultura in programma da gennaio a maggio 2019 all’Archivio di Stato di Salerno, partner dell’iniziativa. Alla presentazione alla stampa di questa mattina con Raffaella Di Leo, Luciana Libero, Mimmo Donadio Florio e Federico Marra, è stato illustrato il senso di una iniziativa che vede la presenza a Salerno nei prossimi mesi di illustri personalità della cultura e della politica insieme all’associazionismo civico e ambientalista.
“Cosa ci resta Incontri dibattito sul futuro della città”, è un discorso sul futuro della città, ha dichiarato Raffaella Di Leo, Presidente della sezione salernitana di Italia Nostra, affrontandone uno per uno i temi e le problematiche che l’hanno attraversata in questi anni. Un punto di partenza e un lavoro in progress a cui già in queste ore stiamo avendo altre adesioni e ci auguriamo che altre associazioni vogliano partecipare”. “Siamo stati fortunati, ha aggiunto la giornalista Luciana Libero, il nostro invito è stato accolto con entusiasmo da importanti studiosi e colleghi, vuol dire che c’è interesse per la città”. “ Il momento è opportuno per fare il punto della situazione dopo le politiche di questi ultimi due decenni, ha aggiunto Mimmo Florio dei Figli delle chiancarelle. Vogliamo immaginarci la città per i prossimi anni”.
“Parleremo anche del territorio provinciale, non solo della città le cui scelte si riflettono sull’intera provincia”, ha dichiarato Federico Marra, attivista ambientalista di Pontecagnano.
Gli incontri vertono su una serie di punti critici di discussione: si apre il 15 gennaio con Cultura e Identità rubata cui parteciperanno l’Assessore alla Cultura del Comune di Napoli Nino Daniele, lo storico Aurelio Musi e i professori Peppino Cacciatore, Alfonso Conte, Vincenzo Esposito, Nunziante Mastrolia. Intenso il programma di febbraio dove il tema delicato e suggestivo dell’Intimità verrà affrontato nell’evento del 14 nel quale Pino Cantillo incontra il filosofo Aldo Masullo mentre il 18 si discute di Ambiente e Paesaggio violato con lo storico dell’arte Tomaso Montanari, la professoressa Giorgia Iovino, l’architetto Alessandro Visalli, Lorenzo Forte dell’associazione Salute e vita, l’architetto Fausto Martino, già sovrintendente a Cagliari; il 28 al centro della discussione saranno Il Porto e il mare con la partecipazione di storici e studiosi delle acque e dell’ambiente marino, i professori Biagio Di Salvia e Vincenzo Naddeo, il geologo Alberto Alfinito, Dario Pezzini della Società Nazionale di Salvamento, Alfonso Amoroso del Sindacato balneari e Giancarlo Chiavazzo di Legambiente, moderati da Federico Marra.
Le questioni più direttamente politiche verranno affrontate tra marzo e aprile, quali la Crisi della democrazia e della rappresentanza il 18 marzo, dove interverrà il professore Geminello Preterossi, autore del volume “Ciò che resta della democrazia”; all’incontro, introdotto e moderato dal professore Giso Amendola, parteciperanno i consiglieri comunali di opposizione, Gianpaolo Lambiase, Dante Santoro, Roberto Celano, Antonio Cammarota; il giornalista Bruno Gravagnuolo, il ricercatore Marco Giannatiempo; in aprile, il 4, si discuterà del difficile nodo Legalità-Giustizia con la presenza di Isaia Sales e il magistrato Aldo De Chiara, il professore Marcello Ravveduto e gli avvocati Oreste Agosto e Arnaldo Miglino; l’iniziativa si chiude il 3 maggio con la seconda edizione di Informazione e politica con i giornalisti Marco De Marco, Antonello Caporale, Gabriele Bojano, Vincenzo Iurillo, Gaetano Amatruda, moderatore Mimmo Donadio Florio.
Cosa ci resta vuole invitare la popolazione salernitana a discutere tematiche complesse che attraversano il nostro territorio, protagonista di interventi urbanistici che hanno inciso radicalmente sull’identità storica e culturale della città; un territorio che a fronte di investimenti cospicui resta ai più bassi posti negli indici nazionali di sviluppo e qualità della vita; segnato da gravi violazioni del paesaggio e di inquinamento ambientale. Una città dalle nobili tradizioni democratiche amministrata da più di venti anni dal medesimo gruppo di potere con la scomparsa dell’opposizione e dei corpi intermedi della società, scuole, sindacati, gruppi intellettuali, cittadinanza civica; un luogo pervaso dall’avvio di numerosi procedimenti giudiziari su reati amministrativi e ambientali e sentenze in gran parte assolutorie, e infine le questioni relative all’informazione che, accanto a continui stati di crisi, vedono parte della stampa sempre più condizionata e subalterna al potere politico.
Sette magnifici eventi, con la presenza di illustri competenze e di rappresentanti dell’associazionismo civico e democratico, Patria e Costituzione, Legambiente, Salute e Vita che hanno accolto con entusiasmo l’invito per uno sguardo sul futuro della nostra città, tentando di ricostruirne il tessuto connettivo e individuando indicazioni utili per l’avvenire. Hanno inoltre aderito Touring Club Salerno, Memoria in Movimento, Comitato No Crescent, IoSalerno, Picentiae Historia Cultores.