Su impulso del Presidente della Provincia di Salerno e del Prefetto di Salerno è stato attivato anche in provincia di Salerno il sistema della “spesa sospesa”, una misura di solidarietà che si aggiunge a quelle straordinarie messe in campo dal Governo per sostenere i Sindaci chiamati, in questo difficile momento, a far fronte anche alle esigenze delle famiglie meno abbienti.
“In cosa consiste in concreto questa campagna di solidarietà? – spiega il Presidente della Provincia, Michele Strianese – Ci siamo mossi per mettere in campo azioni concrete per fronteggiare la crescente difficoltà economica di moltissime famiglie.
Io, il Prefetto di Salerno, Francesco Russo, il Presidente della locale Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, Andrea Prete e i Sindaci referenti dell’ANCI Stefano Pisani e Domenico Volpe, abbiamo promosso accordi con i responsabili della grande distribuzione alimentare presenti sul territorio affinché i cittadini che faranno la spesa presso gli esercizi commerciali possano donare a quanti, in un momento di debolezza del sistema economico determinato dalla sospensione di molte attività produttive ed esercizi commerciali, subiscono gli effetti negativi dell’emergenza in atto.
La “spesa sospesa” nasce dalla famosa e nobile pratica del “caffè sospeso”, inventata dalla nostra tradizione napoletana, che, in pieno anonimato, permette di offrire un caffè agli avventori meno fortunati. Con questa campagna invece del caffè si offre la spesa a chi ne ha bisogno. Vado ripetendo in questi giorni che fratellanza e solidarietà sono i valori essenziali che ci permetteranno di uscire integri da questo difficile periodo storico. La spesa sospesa è uno strumento molto utile per aiutare chi in questi giorni è in difficoltà.
Ai Sindaci, che in questo momento emergenziale rappresentano il punto di snodo e di raccordo delle diverse esigenze della popolazione, sarà inviato un elenco dei supermercati che aderiscono all’iniziativa per organizzare, in loco, un sistema di raccolta e distribuzione di beni grazie ai volontari della protezione civile o della C.R.I. ovvero del banco alimentare, ove presenti sul territorio, oppure attraverso i Servizi Sociali dei Comune. Uniti ce la faremo”