La situazione attuale di emergenza ha fatto rilevare alcuni aspetti importanti, da tenere in considerazione anche per il futuro.
Storicamente, e per natura intrinseca, l’infermiere è olistico, anche se talora le condizioni organizzative e culturali hanno potuto modificare questa natura a favore di una infermieristica legata non più alla visione dell’uomo in senso globale, ma ad una visione riduzionistica, dove il focus è solamente il corpo malato, che ha bisogno di essere assistito in una sua parte specifica, e, di conseguenza, di un’assistenza specializzata all’organo, non alla persona in cui malattie e disabilità sono considerate entità oggettive separabili e che non possono essere influenzate da pensieri ed emozioni.
Nel modello olistico, invece, la malattia e il dolore hanno anche una componente psicosomatica, psicologica, sociale e spirituale che talora possono agire come fattori eziologici sicché l’intervento olistico infermieristico gioca un ruolo importante nel mantenimento della salute e del benessere individuale.
L’attuale emergenza sanitaria impone, per la prima volta, che i pazienti ricoverati non possono ricevere visite e sappiamo bene quanto il supporto affettivo sia importante in ogni percorso di cura.
Ma in questo contesto caratterizzato dal distanziamento sociale e da un profondo cambiamento dei comportamenti relazionali la tecnologia si rivela fondamentale perché rappresenta strumento che ci consente di accorciare la distanza, di poter in qualche modo partecipare alla vita delle persone care.
Questo vale ancora di più all’interno di un contesto di degenza e isolamento in cui sono i pazienti contagiati dal covid-19, spesso costretti a restare in ospedale molti giorni, a cui si aggiunge la quarantena alla dimissione.
Per ovviare all’assenza di visite e mettere in contatto anche visivo, pazienti e familiari, l’O.P.I. – Ordine delle Professioni Infermieristiche di Salerno, in persona del suo Presidente, pure componente del Comitato Centrale della Federazione Nazionale F.N.O.P.I, CICIA Cosimo, osservando quanto sia difficile per tutti noi, popolo italiano caloroso e affettuoso, ma soprattutto per le persone più fragili, non poter abbracciare i propri cari né vedere i loro volti in questi delicati frangenti, ha intrapreso l’iniziativa di donare a ciascuno dei “CENTRI COVID-19” individuati dall’ASL di Salerno un tablet, dando la possibilità di creare un contatto tra pazienti e familiari, affinché le videochiamate, con il supporto dei sanitari, divengano parte integrante dell’accoglienza e dalle cura e un accorgimento in più, a favore delle le persone malate, per di rendere il più possibile familiare la loro permanenza in ospedale.