Coronavirus e frodi alimentari.

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Quando tutti sono impegnati in altre emergente che bisogna stare attenti, queste le  parole di Anna Zollo, responsabile del rapporto sulle frodi agroalimentari di Fareambiente oltre che direttore editoriale della rivista frodialimentati.it.  La criminalità organizzata, e non solo, è proprio in questi momenti che si ramifica sempre di più, quando i più sono distratti.

Chi gestisce oggi il mercato dell’ortofrutta e quello del grano e del formaggio? Questa è la domanda che ci si deve porre, continua la Zollo, i diversi  enti pubblici oggi sono chiamati a rispondere, ed in fretta a molte esigeste di tipo alimentare: dalle mense per i poveri ai contributi per gli indigenti.

E come la storia insegna come è proprio durante le crisi  che è più facile compiere atti illeciti, dove la disperazione non consente di vedere.

Ma oggi gli italiani e non solo, stanno cadendo nella “sindrome del bunker”  o “DISPOSOFOBIA”, nella necessità di accaparrare cibo per la paura che se ne resti senza, ma anche nella facile trappola delle fake news.  Sono ancora presenti negli oggi di molti le scene a volte surreali di persone che accaparravano alimenti per la paura di restare senza, una fobia incrementata anche dalla informazione distorta e sensazionista. È proprio in questi momenti che ci si rende conto che gli organi di informazione ( soprattutto quelli improvvisati) possono fare molti danni, dando informazioni frammentate, errate o distorte, aumentando a dismisura la paura e lo stress a cui sono sottoposti gli italiani. Molte le fake news legate al settore food: dal tipo di alimentazione anti covid_19, da pseudo sciamani che in televisione cercano di imbonire persone per far acquistare miracolosi, dalla trasmissione del virus sugli alimenti ( notizia quest’ultima smentita sia dal ministero dell’agricoltura che dal Istituto superiore della sanità)

Il cibo, bene primario diventa merce non per la sopravvivenza ma acchiappa like.

Da come è facile comprendere in questo momento è facile incappare in illeciti sempre più moderni e subdoli.

Attenti quindi a quando ci si muove per fare la spesa, è necessario non solo controllare le etichette  e le scadenze, ma anche la provenienza, i prezzi, gli imballaggi ( che siano integri) oltre che allo stoccaggio degli stessi. È importante anche in questo periodo stare attenti a tutti questi fattori per evitare poi di avere ulteriori problematiche: intossicazioni, botulino etc.

Le forze di polizia preposte, in questi ultimi periodi non hanno allentato la vigilanza, molteplici sono, infatti, i sequestri che sono stati fatti.  Basti pensare cosa è accaduto durante la festa del Papà con la commercializzazione ( e relativo sequestro) di dolci tipici. Con l’avvicinarsi delle festività pasquali quindi occhi aperti!

Nella seconda metà di marzo, nel pieno della pandemia, i militari dei NAS hanno rinvenuto una frode in commercio per del Parmigiano e posto sotto  sequestro penale 5235 forme di formaggio (pari a circa 210 quintali) collocate in un magazzino di stagionatura, con tutte le indicazioni atte a diventare parmigiano reggiano DOP (matricola del caseificio, bollo CE, marchiatura puntinata). Ad un attento esame degli intervenuti, tali prodotti sono risultati però privi delle “placche di caseina” distribuite dal consorzio in un numero determinato ed inserite sulla superficie piatta della forma, necessarie per determinare le “quote formaggio” ed attribuire al prodotto caseario la denominazione di “parmigiano reggiano”.  I militari del Nucleo hanno pertanto deferito alla Procura del Tribunale di Mantova il responsabile del caseificio ed il casaro, in concorso tra loro, per il reato di tentata frode in commercio. Il valore del sequestro ammonta a circa 2,1 milioni di euro.

Altri illeciti potrebbero derivare dall’acquisto online dei prodotti, non solo nelle classiche piattaforme di e-commerce, ma anche da quelle fatte direttamente presso i piccoli negozi e supermarket, discount etc.