“Quello varato dal Governo è un decreto scandaloso che mira a scaricare completamente sull’Italia che produce il conto economico dell’emergenza coronavirus. Secondo il Centro Studi dell’UGL, le imprese che potranno accedere al prestito garantito saranno al massimo 1,8 milioni, cioè il 41% delle attività produttive italiane. Inoltre, considerata la congiuntura economica negativa, almeno in una prima fase, le rate del prestito dovranno essere ripagate dal prestito stesso. Se a tali costi occulti si sommano anche quelli palesi rappresentati dai tassi di interesse, l’operazione potrebbe costare alle imprese fino a 145 miliardi di euro. Il Premier Conte più che l’avvocato degli italiani si sta dimostrando l’avvocato delle banche e dei soliti noti. Se l’obiettivo è tutelare la nostra struttura imprenditoriale, il Governo predisponga subito un risarcimento mediante finanziamenti a fondo perduto per almeno 50 miliardi di euro. Somme che spettano di diritto alle imprese in conseguenza del danno subito a causa di forza maggiore. Occorre inoltre stabilire un tasso d’interesse fisso e non superiore al 2% estendendo la platea dei beneficiari anche alle imprese in ristrutturazione. Fare questo significherebbe permettere veramente all’Italia di ripartire. Altrimenti è soltanto un trucco per favorire le banche e in questo momento abbiamo bisogno di statisti, non di imbonitori”.
Lo ha dichiarato in una nota Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito al decreto varato dal Governo per far fronte alla crisi economica causata dall’emergenza Coronavirus.