Domenica 30 maggio, alle 18:00, da Piazza Vittorio Veneto è partita la seconda passeggiata culturale, con l’intento principale di consolidare un dialogo su un nuovo modello di gestione del patrimonio artistico e culturale della città, che parta dalla riscoperta dei suoi spazi e dei suoi monumenti.
All’evento, guidato da Matteo D’Amico e Lucia Napoli, hanno partecipato decine di persone. Lungo il percorso, che si è concluso nella Piazza antistante l’arenile di Santa Teresa, sono state illustrate e contestualizzate storicamente tutte le opere presenti in città dello scultore salernitano Gaetano Chiaromonte (1872-1962), da lui realizzate tra il 1911 e il 1951. Artista straordinariamente produttivo, attivo, tra l’altro anche a New York e a Caracas, dove realizzò importanti monumenti, fu nominato ‘Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia’ dal Re Vittorio Emanuele III proprio in occasione dell’inaugurazione, in Piazza Vittorio Veneto, dell’imponente Monumento ai Caduti della Provincia di Salerno nella I Guerra mondiale, un tempo arricchito dall’enorme Vittoria alata (1923). Molto significativi, per il loro contenuto ideale e per la realizzazione asciutta e austera, la statua di Giovanni Amendola (1951), con la lapide dettata da Benedetto Croce e lo straordinario gruppo scultoreo della ‘Libertà’, dedicato ai martiri politici della ‘Regione Salernitana’ (1911) in via Roma, che ha bisogno di urgenti lavori di restauro. La sosta davanti al Palazzo di Città ha offerto l’occasione per evocare la serie di altorilievi in bronzo (1937), attualmente collocati all’interno dell’edificio, ma originariamente concepiti per adornarne le facciate. Si è passati ad ammirare, all’interno della Villa Comunale, i busti di Giovanni Cuomo e di Clemente Mauro, entrambi del 1949. Il busto di Errico de Marinis, realizzato nel 1920 e un tempo collocato nei giardini del Lungomare di fronte all’arenile di Santa Teresa, dopo i lavori di risistemazione della zona, è stato collocato, a quanto pare, nei depositi del Comune. Ci si augura che venga presto restituito alla fruizione della cittadinanza e il gruppo di lavoro che ha organizzato l’iniziativa si impegnerà attivamente affinché la statua sia restituita alla pubblica fruizione.
Tutti i monumenti visitati, parte integrante del paesaggio urbano e punti di riferimento per molti appuntamenti, andrebbero adeguatamente valorizzati e contestualizzati, inseriti in percorsi di visita, inclusi quelli che sono attualmente conservati all’interno del Palazzo di Città. Ci si augura che una rinnovata sensibilità per la monumentalità pubblica della nostra città riesca a realizzare questo risultato.
Coraggio Salerno – La città aperta.