Da troppo tempo la cooperativa sociale Fili d’erba, nella rete di Federsolidarietà Confcooperative Campania, registra ritardi nei pagamenti da parte del comune di Battipaglia per conto del quale ha accolto presso le proprie strutture, residenziali e semiresidenziali, bambini e ragazzi in difficoltà.
Ad oggi il debito della P.a. ammonta a circa 100.000,00 euro e comprende il dovuto di oltre un anno, a partire dal mese di marzo scorso. La cooperativa ha più volte sollecitato il comune di Battipaglia attraverso richieste formali o in occasione di incontri con i referenti istituzionali dell’ente.
A difesa della cooperativa interviene Federsolidarietà Confcooperative Campania, rappresentata da Giovanpaolo Gaudino:
“È una situazione inammissibile, che mina alla base azioni positive per le persone e per i territori. L’operato di Fili d’Erba è sempre stato utile per contrastare l’abbandono scolastico, per garantire il benessere di ragazzini indifesi e il lavoro di tanti operatori. Parliamo di servizi che la stessa Regione Campania ha sempre definito prioritari ed essenziali e che la cooperativa si è impegnata ad assicurare nel tempo”.
Non pagare un’impresa cooperativa per il suo lavoro genera tanti danni, primo fra tutti le anticipazioni bancarie delle fatture, operazione onerosa eppure necessaria per fronteggiare le spese vive (le utenze, la cura dei ragazzi, gli stipendi), insite nell’attività dell’impresa.
Anche il comune di Pontecagnano Faiano, non riesce ad anticipare le somme dalle proprie casse alle cooperative ed al Terzo settore in generale. Né predispone i mandati di pagamento, sebbene abbia ricevuto le quote di compartecipazione da parte dei Comuni dell’Ambito (come nel caso di Battipaglia che ha trasferito circa il 40% della propria quota) o del Fondo Regionale e Nazionale, che dovrebbe garantire la copertura e liquidazione delle fatture fino al mese di luglio 2014.
Inoltre per il 2015 le prospettive sono drammatiche: non è stato ancora predisposto il trasferimento delle quote di compartecipazione dei vari Comuni dell’Ambito S4, nonostante il mese di aprile sia agli sgoccioli.
Stesso discorso per le quote pari ad 1/12 dell’impegno di spesa mensile che consentirebbe di liquidare le fatture ai fornitori nei termini previsti dalla legge e di dare “ossigeno” a chi quotidianamente anticipa risorse economiche ed investe risorse umane a favore di soggetti svantaggiati.
La cooperativa rischia la chiusura, mentre i bambini e i ragazzi perderanno il supporto di quanti lavorano per donare loro un futuro migliore.