Le comunità montane al pari delle province vivono una situazione di indeterminatezza e di precarietà, non si riesce a comprendere quale dovrà essere il loro ruolo nel prossimo futuro. Nel frattempo pur dovendo adempiere ad importanti compiti, quali la tutela e la salvaguardia del territorio montano, restano nel limbo, per lo più impossibilitate ad adempiere al ruolo per il quale furono istituite.
Sarebbe di gran lunga più onesto e corretto procedere alla loro chiusura definitiva, se non le si ritiene utili al governo dei territori montani. Se invece si ritiene che la loro esistenza è necessaria alla tutela ed alla salvaguardia delle aree montane ne va rilanciato il ruolo e le Regioni dovrebbero affidare alle stesse risorse per adempiere alla competenze affidategli. Questo quadro incerto sul ruolo e sul futuro di questi enti, ha come prima conseguenza lo stato di precarietà, anche psicologica dei dipendenti . I lavoratori forestali a tempo determinato o i dipendenti a tempo indeterminato è da tempo che vivono sulla loro pelle questo quadro poco chiaro sul futuro di questi enti .
Situazione fra le più gravi è certamente quella della Comunità Montana Sele Tanagro, dove gli operai idraulici forestali non hanno ancora ricevuto il pagamento delle giornate lavorative del 2012. I centosettantadue dipendenti a tempo determinato, dopo aver subito una pesantissima riduzione delle giornate lavorative per l’anno in corso, debbono ricevere il pagamento delle giornate lavorative per il periodo settembre dicembre 2012 ed il relativo TFR .A questo va aggiunto il mancato pagamento delle cinquantuno giornate lavorate in questo anno .
La situazione non è certamente migliore per gli altri dipendenti , i quali non prendono lo stipendio da maggio. Nessuno è in grado di dare risposte certe. I vertici della Comunità Montana Sele Tanagro continuano a palleggiarsi le responsabilità con la Regione Campania.