Le famiglie italiane spendono per l’abbigliamento, il cibo, i locali e la manutenzione dell’auto di più in percentuale rispetto alla media europea mentre sono al di sotto per le risorse destinate all’abitazione, ai trasporti, all’acquisto dell’auto, alle comunicazione e alle assicurazioni.
E’ quanto emerge da una ricerca Eurostat sui consumi delle famiglie per settore nel 2015, secondo la quale l’Italia è seconda solo all’Estonia per spesa in abbigliamento (il 6,3% della spesa complessiva media della famiglia a fronte del 5% in Ue) e ai primi posti per le spese per il mantenimento dell’auto tra benzina e riparazioni (7,5% contro il 6,5% in media Ue).
L’Italia spende più della media anche per bar e ristoranti (il 7,6% contro il 6,8% in Ue ma lontana dal top, la Spagna, con il 14,6%) e per il cibo in generale (13,3% contro l’11,1% Ue) mentre è sotto la media per la spesa per l’abitazione. L’Italia spende su questo capitolo il 23,8% della spesa contro il 24,4% della media Ue (in Danimarca il 29,7%).