Chiara Amato è una ragazza salernitana, solare, con le idee chiare come il suo nome.Attualmente vive in America, a Minneapolis.
Ha una passione da sempre per l’ingegneria aerospaziale e si laurea prima nel 2013 ad Aversa presso l’Università “Luigi Vanvitelli” e poi nel 2017 a Pisa, collaborando con il CNR di Napoli per le sue ricerche e poi volando ad Urbana in America come ricercatrice presso l’Università dell’Illionis per uno studio in Chimica e radiazioni . Dal 2017 svolge presso l’Università del Minnesota a Mineapolis un dottorato in “ingegneria aerospaziale. Ha anche svolto un periodo di attività come stagista presso la filiale aerotermodinamica del Centro di ricerca Ames della NASA.
Nonostante la sua giovanissima età ha pubblicazioni notevoli su riviste specializzate di aeronautica e astronautica che la portano a vincere il premio della Fondazione Marisa Bellisario “Mela d’oro Award ” nel 2018 qui in Italia, premio importantissimo dedicato alle donne che dimostrano impegno e passione, dedizione nello studio, nella ricerca mondiale, categoria “Neo laureati” per la migliore tesi e carriera accademica.
Le abbiamo rivolto alcune domande come già avvenuto per altri giovani salernitani all’estero.
Da quanto tempo e quale ruolo svolgi presso l’ Universitá del Minnesota in America?
“Sono arrivata all’Universitá del Minnesota ad Agosto 2017 dove ho iniziato il mio percorso di dottorato. Sono attualmente al mio quinto anno e ricopro anche il ruolo di “Graduate student coordinator” del dipartimento per il “College of Science and Engineering”.
Ti senti una ragazza felice?
“Ritengo che la felicitá sia uno stato d’animo e in quanto tale è effimero. Sono peró contenta del lavoro che svolgo, un lavoro riconosciuto che mi sta permettendo di fare tutte le esperienze professionali che ho sempre immaginato quando pensavo al mondo della ricerca. Ho una vita libera e privilegiata , un tetto sulla testa e il cibo in frigo. Vivo in un paese libero dove mi accettano per quello che sono senza pregiudizi.”
Ti manca la tua città, Salerno, e in che termini?
“Sinceramente no. Mi manca ovviamente la mia famiglia ed è frustrante vivere tutte i loro eventi importanti via Zoom. Mi manca il mare con il suo vento frizzantino, quel senso di libertá che mi ha sempre infuso.”
Perchè secondo te dall’Italia i tuoi coetanei vanno via e spesso non rientrano?
“Basta leggere le news per capirlo. C’è una classe politica che ormai da 30 anni, segue solo i suoi interessi. Si ignorano problemi fondamentali di diritti civili: c’è un tasso di femminicidi inammissibile e gente in televisione che fa victim shaming senza nessuna ripercussioni, ci sono aggressioni a sfondo razziale e orientamento sessuale e ancora facciamo fatica a varare una legge come il DDL Zan.
A livello lavorativo, i giovani non hanno spazio di crescita. Nel mio campo, l’Accademia, c’è un nepotismo risaputo e non combattuto, il lavoro è sottopagato e molte volte non riconosciuto. Chi vorrebbe vivere in un paese del genere? Purtroppo pizza, sole e mandolino non sono sufficienti a costruire una vita stabile.”
Che cosa consiglieresti ad un tuo coetaneo laureato in cerca di occupazione?
“Non so se sono nella condizione di dare consigli lavorativi. Io stessa sono vicina al conseguimento del dottorato e inizio ad approcciare il mondo del lavoro. Quindi preferisco piú che altro semplicemente elencare gli aspetti che per me sono fondamentali per trovare un lavoro.
Primo: conoscere il proprio valore e difenderlo coi denti.
Secondo: capire cosa rende felice e seguire il proprio percorso senza compromessi.
Terzo ed ultimo: questo momento è solo l’inizio della propria vita professionale, direi ad un mio coetaneo di non sentirsi imprigionato dalle scelte che farebbe. Ogni scelta è un’opportunitá di crescita. L’unico consiglio che mi sento di dare e che se non si è mai stati fuori dall’Italia, consiglierei di fare un’esperienza lavorativa all’estero. Non si ha idea di quanto vivere anche per pochi mesi in un paese straniero contribuisca alla crescita professionale e personale, apre la mente e gli orizzonti di vita come non mai. “
Gilda Ricci