Con “Incontri” è di scena la danza tra grandi classici e sperimentazioni artistiche.

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Le compagnie in programma sono diciotto, ventitré invece gli spettacoli che dal 12 giugno e fino all’11 dicembre 2021 tracciano di palcoscenico in palcoscenico il percorso pensato per la terza edizione della rassegna di danza “Incontri” per la direzione artistica di Antonella Iannone. Se Salerno con l’Arena Ghirelli, il Teatro dei Barbuti, la Sala Pasolini e l’Auditorium del  Centro Sociale in questo anno ospiterà gran parte degli spettacoli in cartellone, Gioi Cilento e Vallo della Lucania completeranno di fatto quello che è stato pensato come un vero e proprio viaggio tra i linguaggi dell’arte tersicorea. La formula sarà sempre quella di lasciare spazio alle sperimentazioni con una parentesi dedicata ai piccoli grazie alla sezione “Kids”.

 

La rassegna Incontri è realizzata in collaborazione con Bimed e con il sostegno della Regione Campania e patrocinio del Comune di Salerno, del Comune di Vallo della Lucania e del Comune di Gioi Cilento. La rassegna è tra i progetti italiani ad aver ottenuto l’importante riconoscimento del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo che sostiene l’iniziativa. La direzione artistica è di Antonella Iannone.

 

Il taglio del nastro ci sarà il 12 giugno nella suggestiva cornice del Convento di San Francesco a Gioi Cilento. Alle ore 20.00 l’ARB Dance Company inaugurerà la rassegna con “Le città invisibili”, coreografia di Roberta De Rosa che prende spunto da un testo di Italo Calvino; a seguire la compagnia Déjà Donné con “Ravel.estratto” coreografia di Virginia Spallarossa, attraverso il rito del rave si perpetua la dimensione caotica dell’universo e diventa nuovamente possibile un approccio istintivo all’esistenza. Gli spettacoli replicheranno il giorno successivo, il 13 giugno.

 

Mercoledì 28 luglio la rassegna approderà a Salerno e precisamente sul palco dell’Arena Ghirelli (ore 21.00) con una coproduzione Borderline Danza e Balletto Teatro Torino in scena con “La settima”, spettacolo costruito sulle coreografie di Nicoletta Cabassi e Claudio Malangone e che nasce come il momento conclusivo di un “atto di pensiero” che coinvolge i due coreografi ai quali si deve la realizzazione di uno studio sulla stessa partitura musicale. Per il nuovo progetto hanno creato rispettivamente e separatamente sullo stesso tema e sulla stessa partitura musicale ma su movimento musicale e danzatori diversi.

 

Mercoledì 4 agosto sempre all’Arena Ghirelli (ore 21.00) l’Albanian Dance Theater presenta “Let’s go” coreografie di Gjergj Prevazi: un oggetto, qualcosa che fa parte del nostro quotidiano, due danzatori sono sufficienti per trasmettere l’idea della ricerca di un nuovo percorso, una nuova direzione o meglio un’opportunità, un’alternativa, la continua ricerca di un’avventura.

 

Giovedì 2 settembre sarà il palcoscenico sotto le stelle del Teatro dei Barbuti (ore 21.00) ad ospitare i danzatori di Contart in “1° movimento – AnlmAgUs” coreografie di Michela Priuli e Annalì Rainoldi. “1° movimento” è parte di una riflessione più ampia sull’uomo nascosta dentro una delle più famose sinfonie di Beethoven: La Quinta. Subito dopo ci sarà la compagnia Versiliadanza con “Algo-ritmi”, un progetto di Leonardo Diana in collaborazione con Isabella Giustina che intende ricercare l’armonia della divina proporzione attraverso due corpi “matematici” e “geometrici” ma allo stesso tempo “poetici”.

 

Venerdì 3 settembre sempre al Teatro dei Barbuti (ore 21.00) nel cuore del centro storico della città di Salerno ResExtensa presenta “Storie d’acqua” coreografia di Elisa Barucchieri: un viaggio tra le sfaccettature dell’acqua, e quindi tra le sfaccettature dell’esperienza: nella bellezza di una carezza, nell’importanza di correnti di emozioni, nell’attrazione. Un omaggio all’emozione umana, all’intensa curiosità per la vita che, come l’acqua, deve fluire sempre.

 

Il giorno successivo (sabato 4 settembre) al Teatro dei Barbuti ci sarà ancora danza (ore 21.00) con Matrafisc Dance “1+1=1 (filosofia dell’identità)” coreografie di Ina Colizza e Antonello Apicella: in filosofia, l’identità è la relazione che ogni cosa ha solo con se stessa; l’idea di identità appartiene a quei sistemi filosofici che partendo dalla distinzione tra due realtà eterogenee le considerano poi identiche in relazione a una realtà superiore a cui appartengono le prime due.

 

Il 16 ottobre le luci della Sala Pasolini (ore 21.00) si accenderanno su Scenario Pubblico compagnia Zappalà Danza “Romeo e Giulietta 1.2” coreografia di Roberto Zappalà, una riproposizione di Romeo e Giulietta che non vuole “parlare” d’amore ma essere un atto d’amore verso la vita. Nelle note vicissitudini scespiriane si arriva all’amore sublimato dalla morte, la versione 1.1 vuole “ribellarsi” ad un tempo storico dove la pulsione di morte è sublimata solo da se stessa e contrapporle passione e rispetto nei confronti della vita.

 

Il 17 ottobre sarà la mitologia classica e le storie che il Mediteranneo porta con sé a tessere il filo narrativo dello spettacolo “Bleu!” che andrà in scena alla Sala Pasolini (ore 18.30) con la compagnia TPO e le coreografie di Anna Balducci.  Per il primo appuntamento della sezione Kids è stato scelto uno spettacolo nel quale le stelle sono il filo conduttore che unisce trasversalmente un quadro scenico ad un altro e permette ai nostri spettatori di avere dei punti di riferimento nella storia.

 

Il 6 novembre (Sala Pasolini, ore 21.00) la rassegna “Incontri” ospiterà Zerogrammi con “Elegia delle cose perdute”, coreografia di Stefano Mazzotta. Il progetto coreografico Elegìa delle cose perdute è una riscrittura del romanzo I Poveri dello scrittore e storico portoghese Raul Brandao. Nell’indagine intorno al topos dell’esilio, questa creazione racconta, oltre il suo significato geografico, la condizione morale che riguardi chiunque possa sentirsi estraneo al mondo in cui vive, collocandolo in uno stato di sospensione tra passato e futuro, speranza e nostalgia.

 

Il 7 novembre alla Sala Pasolini (ore 18.30) sarà la volta della compagnia ArtGarage “Body Things” coreografia di Macia Del Prete. Che si tratti di una prospettiva scientifica, filosofica o di una più passionale, il corpo suggerisce numerose investigazioni e pensieri che stimolano la riflessione artistica, creativa ed intellettuale. Questo studio ha come punto focale la ricerca di un’interazione, di un cortocircuito che disattivi il modo in cui siamo abituati a guardare le cose.

 

Il 17 novembre al Teatro Ghirelli (ore 21.00) ci sarà in apertura Movimento Danza con “Polvere” firmato alla coreografia da Gabriella Stazio e subito dopo C&C con “A peso morto” coreografia di Carlo Massari, fotogrammi di una periferia senza tempo e identità. Caratteri, una volta protagonisti, oggi disadattati privi di una funzione sociale, comparse passive, astanti in attesa di cadere in una voragine identitaria che ne cancellerà definitivamente la memoria per dare spazio al nulla.

 

Il 24 novembre al Teatro Ghirelli di Salerno (ore 21.00) la compagnia di Adriana Borriello/Atacama presenta “La conoscenza della non conoscenza.05” coreografia di Adriana Borriello: nell’alternanza tra verbo e corpo, scivolando, saltellando, rimbalzando continuamente dalla parola al movimento – e viceversa – e dalla descrizione letterale all’evocazione poetica, si dipana il filo del discorso. Sarà proprio la Borriello con una danzatrice a condurre lo spettatore dentro il suo lavoro esplicitato dal sottotitolo dello spettacolo “Lecture performance in forma di struttura di improvvisazione”.

 

 

Il 26 novembre secondo appuntamento della sezione Kids a Vallo della Lucania (SA) e precisamente al Teatro Leo De Berardinis (ore 10.30) con Borderline Danza in “Body Moods Kids” coreografia di Claudio Malangone. Secondo Ippocrate ogni corpo è formato da un insieme di quattro emozioni, alle quali corrispondono i quattro organi principali e i quattro elementi. Così i quattro personaggi con i loro umori prevalenti affronteranno un viaggio per scoprire come  superare le difficoltà quando esse si presentano.

La sera, alle ore 21.00, a salire sul palco del teatro intitolato a Leo De Berardinis sarà la compagnia La Dance con “Showup” coreografia di Simone Liguori: spettacolo che fa memoria della Shoah attraverso i ricordi dei figli e dei nipoti dei sopravvissuti all’Olocausto.

 

Dal 3 dicembre ci si sposterà all’Auditorium del Centro Sociale di Salerno per ospitare l’ARB Dance Company con “La più viva delle città invisibili” coreografia di Adriano Bolognino. La creazione, ispirata alla città di Pompei, è un viaggio indietro nel tempo e allo stesso modo una visione personale di quello che oggi, dopo la catastrofe dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d. C., è la città: i calchi, così veri e umani, l’esplosione, le feste sontuose, le cacce festive, la bellezza ed i colori di questa eterna città.

 

Il 4 dicembre, alle ore 21.00, Movimento Danza presenta “Place is the space” con la coreografia di Gabriella Stazio. Place Is The Space è un evento artistico ogni volta sospeso tra casualità e definizione, libertà e forma, contatto e contrasto. La ricerca dello spazio come luogo in cui il movimento accade. Come luogo delle relazioni. Come luogo per essere se stessi. All’interno ed all’esterno. Una coreografia rigorosa eppure aperta all’Instant Composition degli interpreti.

 

A chiudere l’edizione 2021 della rassegna “Incontri” l’11 dicembre (ore 21.00) doppio spettacolo in programma: ci sarà prima Géranos Orchestra con “Stream of art” e subito dopo  Teatrisospesi con “Orlando” coreografia di Serena Bergamasco, un progetto artistico nato da una libera ispirazione al testo dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, il poema della crisi, del crollo dei costrutti e della ricerca affannata di un idolo da possedere: sia esso un cavallo, un’armatura, una donna, comunque un qualcosa di definito che ci definisca.