La comunicazione del rischio e del danno alimentare. Il caso olio extravergine di oliva, a cura di FrodiAlimentari.

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olioa cura di Anna Zollo www.frodialimentari.it

Le campagne informative possono influenzare, in maniera diversa ed opposta, i comportamenti di acquisto del consumatore; ad ogni evento perturbativo si e sempre associato un forte calo nei consumi alimentari molto spesso dettato da un  comportamento istintivo e non razionale del consumatore e al quale molto spesso non si e in grado di rispondere tempestivamente, promuovendo campagne informative e divulgative mirate ed accurate, lasciando spazio ad una informazione spot.

In particolare, ai mass-media viene assegnato un ruolo di agente primario della comunicazione per conoscere il problema legato all’evento perturbativo e definire le strategie necessarie per intervenire, evitando un sensazionalismo dell’informazione

Numerosi studi hanno dimostrato che la percezione del rischio da parte delle persone spesso non e il frutto di una mera stima statistica oggettiva, ma e influenzato da articolati processi a livello individuale e sociale.

E fondamentale quindi comprendere il rapporto fra eventi e percezione: il pericolo ad esempio e collegato ad una condizione ben precisa (un batterio o un composto chimico ben preciso); il rischio si collega ad una probabilità che un avvenimento pericoloso si verifichi in un periodo di tempo definito.

Per comprendere l’incidenza che i rischi alimentari (nel senso ampio del termine) hanno sul consumatore (sia da un punto di vista degli acquisti, che degli stili di consumo) sulle imprese ed infine sul consumatore straniero, si e predisposta una indagine quantitativa di tipo sociologica.

Ci si e orientati verso una ricerca quantitativa in quanto quest’ultima raccoglie le proprietà individuali di ogni soggetto che sembrano rilevanti per lo scopo della ricerca (variabili) ed analizzare statisticamente queste variabili. Il soggetto non viene quindi più ricomposto nella sua unitarieta di persona.

L’obiettivo dell’analisi e quella di spiegare la varianza delle variabili dipendenti, trovare cioè le cause che provocano la variazione delle variabili dipendenti.

Obiettivo della ricerca quantitativa: si pone l’obiettivo di enunciare rapporti causali tra le variabili che possano spiegare i risultati ottenuti.

Strumento prescelto: è stato un questionario strutturato a domande chiuse. La scelta di tale strumento e da ritrovare nel fatto che le domande chiuse offrono la possibilità di scegliere tra risposte prefissate, quindi la risposta sarà standard. Sono il solo tipo di domanda che si può utilizzare con un campione di grandi dimensioni. I vantaggi delle domande chiuse consistono nella maggiore facilita di codifica, nello stimolo dell’analisi e della riflessione e nella maggiore economicità (in un campione ampio). La domande sono poste a tutti con lo stesso schema di risposte e chiariscono all’intervistato qual e il piano di riferimento della ricerca, evitando così risposte vaghe.

Il questionario sempre attivo ( sul sito www.frodialimentari.it) ha consentito di verificare lo stato di percezione da parte dei consumatore prima dell’informativa che evidenziava un rischio e dopo.

Le due infografiche mostrano come è direttamente proporzionale la paura con l’allarmismo. un ulteriore dato è quello relativo allo scandalo olio d’oliva.

Molteplici testate giornalistiche hanno titolato in modo erroneo come aziende coivolte fossero italiane, senza verifiche come invece almeno tre, appartenessero a multinazionali straniere, che ne avevano acquisto il marchio (Gazzetta in verità lo aveva specificato, ndr).

E’ stata un altro caso di italian sounding, alternativo certo ma che ha inciso in modo significativo sul mercato italiano. solo nel mese di novembre in base alla ananlisi dei dati dell’ossevatorio di frodialimentari, il caso falso olio extra vergine di oliva ha inciso per il 34% ( in diminuzione).