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Comuni ed organismi di tutela del territorio allo stesso tavolo per programmare le azioni di salvaguardia dell’ambiente e delle attività ad essa connesse.
Questa mattina, nell’aula magna del Comune di Eboli, si sono ritrovati i rappresentanti del territorio che cooperano per la tutela dell’ambiente e delle sue caratteristiche naturali.
Un incontro che è stato fortemente voluto dalla presidente di Riserve Naturali Foce Sele – Tanagro, Gabriella Alfano e dall’amministrazione comunale di Eboli, in prima fila nele azioni a tutela dell’ambiente e per preservare l’habitat naturale dei territori. L’iniziativa ha un obiettivo primario: riprendere il percorso che conduce alla riqualificazione ambientale, realizzando sul campo un coordinamento istituzionale che guardi alla salvaguardia e alla tutela del territorio e alla prevenzione del patrimonio ambientale.
«Partendo dal basso e in sinergia con le amministrazioni locali – commenta il sindaco di Eboli, Massimo Cariello -, i cittadini e tutti gli enti di competenza si potrà assicurare ai nostri territori una ripresa ambientale e strutturale anche in termini di infrastrutture. Occorre configurare una era e propria rete istituzionale, allontanandosi dalle logiche dell’autosufficienza territoriale, perché preservare l’ambiente non può essere l’obiettivo di pochi, ma la priorità di tutti. Queste iniziative ci aiuteranno a sensibilizzare anche quelle amministrazioni che fino ad oggi sono state poco attente, perché sull’esempio di Eboli spero che anche altri Comuni intensifichino controlli e tutele come abbiamo fato fin dall’inizio della nostra esperienza di governo».
Sul piano delle strategia, il percorso che lancia Eboli segue le direttrici programmatiche su scala europea.
«La prorammazione e la disponibilità di risorse sul piano europeo prevede la progettazione degli interventi che punti ad una crescita intelligente, attraverso le conoscenze e l’innovazione, ma puntando ad una crescita sostenibile che salvaguardi territori ed ambiente – spiega il sindaco di Eboli -. Un’economia più verde e competitiva, che serva da un lato a preservare ambiente e territorio, dall’altro a garantire competitività ed occupazione. Un percorso che richiede la partecipazione di tutti e che chiama direttamente in causa le amministrazioni locali e fino alla Regione. Anche per questo isolarsi è sbagliato, le amministrazioni lucide ed attente alle necessità delle comunità devono puntare a fare rete, per calamitare interesse culturale e risorse economiche».