Si chiama “Sportello Amianto”, sarà uno spazio a disposizione dei cittadini e di quanti vorranno e potranno contribuire alla bonifica di aree e strutture che presentano profili in amianto che mettono a rischio la salute dei cittadini e che sarà consultabile attraverso il sito ufficiale de Comune di Eboli. L’iniziativa nasce su volontà specifica dell’Amministrazione comunale e grazie alla collaborazione con il comitato “Togliamoci l’Amianto dalla testa” che da tempo sollecitava l’attivazione dell’iniziativa, ora diventata realtà con l’Amministrazione Cariello.
«I cittadini in questo modo vengono messi nella migliore condizione per intervenire – ha spiegato l’assessore all’ambiente, Ennio Ginetti -. Sia attraverso lo sportello, sia attraverso l’ufficio ambiente, gli ebolitani troveranno un referente specifico per ogni spiegazione. Oltre a sostenere sempre con maggiore forza le politiche per l’ambiente, questa iniziativa ci consente anche di risultare autentico punto di riferimento per i Comuni limitrofi lungo la strada della sensibilizzazione ambientale».
Soddisfatti i componenti del Comitato. «Avevamo proposto anche ad altre amministrazioni lo sportello – ha detto Anna Grimaldi -, ma solo quest’Amministrazione si è mostrata sensibile. E’ uno spazio per segnalare e partecipare a migliorare la qualità della vita. Ora occorre cambiare la cultura, con maggiore presa di coscienza dei rischi». L’importanza dell’iniziativa è tutta nelle parole del sindaco di Eboli, Massimo Cariello: «Pensiamo di avere avviato un importante percorso a sostegno della salute dei cittadini e della pulizia dell’ambiente. Lo faremo attraverso un’iniziativa come lo “Sportello Amianto” che ci rende orgogliosi ed esalta anche la partecipazione attiva dei cittadini. Da parte nostra abbiamo messo in campo tutto l’impegno possibile, tanto che già 30 strutture sono state bonificate e sono state inoltre emesse 14 ordinanze di rimozione dell’amianto. In ogni caso le grandi strutture pubbliche sono ormai tutte in sicurezza, mi riferisco a Palazzo Massajoli, Palazzo di Città ed area ex Pezzullo».