“La Provincia di Salerno può assurgere a modello per un compostaggio gestito dai singoli comuni, con impianti della portata massima di 3-4 tonnellate, che andrebbero a soppiantare, una volta per tutte, gli impianti di grosse dimensioni e i siti di enorme portata concentrati in un’unica area territoriale. Nel question time di oggi abbiamo chiesto conto alla giunta regionale della perché della mancata operatività dell’Ente d’Ambito di Salerno, che comprende 161 Comuni, che ha comportato la mancata costituzione dei sub ambiti territoriali. Ad oggi ci troviamo al cospetto di una totale disorganizzazione e di un’assoluta anarchia, emblema di una pianificazione per effetto della quale province, comuni, enti e partecipate gestiscono di volta in volta, in maniera confusionaria, le stagioni di sistematica emergenza. Uno stallo che potrebbe essere superato responsabilizzando i sindaci e sostenendoli nella costruzione di mini impianti di compostaggio comunali, controllati dagli stessi amministratori locali e in linea con un ciclo ottimale dei rifiuti”. E’ quanto annuncia il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano.
“La nostra proposta – prosegue Cammarano – ha incontrato il parere favorevole dell’assessore Bonavitacola. Puntiamo, da oggi, a farci da anello di congiunzione con le tantissime piccole realtà territoriali della Provincia di Salerno, così da elaborare con i singoli amministratori una pianificazione per una microimpiantistica che superi, una volta per tutte, il concetto dei grandi impianti e metta fine alla stagione degli inceneritori. Un modello che potremo esportare nel resto della nostra regione”.