Dagli ultimi dati ufficiali acquisiti presso la Commissione Ue, aggiornati a dicembre 2017, in Campania ci sono ancora 9 discariche abusive da bonificare o da chiudere in riferimento alla sentenza C-196/13 sancita dalla Corte di giustizia europea a dicembre 2014.
Per queste discariche, che costituiscono un grave rischio per la salute umana e l’ambiente, l’Italia, la Campania e di conseguenza i cittadini, stanno pagando decine di milioni di euro di multa considerato che vengono conteggiati 200mila euro di sanzioni ogni sei mesi per le discariche non contenenti rifiuti pericolosi e 400mila euro ogni sei mesi per le discariche con rifiuti pericolosi.
Delle 9 discariche abusive e irregolari campane, 5 sono ubicate in provincia di Benevento e una di esse contiene rifiuti pericolosi e non è stata mai identificata dalle autorità italiane.
Qui di seguito, i comuni, e tra parentesi le località, dove si trovano le discariche campane: Benevento (V. Ponte Valentino); Pesco Sannita-Bn (Lame); Puglianello-Bn (Marrucaro); San Lupo-Bn (Defenzola); Sant’Arcangelo Trimonte-Bn (Pianella Nocecchia); Tocco Caudio-Bn (Paudone); Andretta-Av (Frascineto); Sant’Arsenio-Sa (Difese); Pagani-Sa (Torretta).
“L’emergenza discariche abusive in Campania continua ad essere preoccupante e inaccettabile – ha commentato l’eurodeputato del M5S Pedicini -. E’ assurdo che a quattro anni dalla sentenza della Corte di giustizia e dopo il continuo pagamento di multe milionarie alla Ue, in Campania ci siano ancora 9 discariche da regolarizzare, di cui ben 5 in provincia di Benevento. Se siamo a questo punto, non possiamo non denunciare i ritardi e le incapacità nell’affrontare l’emergenza da parte del governo nazionale, della Regione Campania e, per quanto di sua competenza, della Provincia di Benevento.
Fermo restando – ha aggiunto Pedicini – che a marzo 2017 il governo Gentiloni ha nominato il generale dei carabinieri Giuseppe Vadalà, commissario straordinario per realizzare gli interventi di messa in sicurezza e di messa a norma delle discariche abusive, sono gravi le responsabilità politiche che si sono susseguite nel corso degli anni. In particolare, perché le procedure sanzionatorie della Ue che riguardano la Campania sono più di una e poi perché per decenni il tema discariche abusive e gestione dei rifiuti nelle regioni del Sud e in Campania è stato ignorato, mal gestito e troppo spesso lasciato nelle mani della malavita e dei faccendieri politici e imprenditoriali che hanno fatto affari e traffici sporchi sulla pelle dei cittadini. Basti solo ricordare – ha concluso Pedicini – l’emergenza Terra dei fuochi che è ancora tutta aperta, i ritardi accumulati dal piano di smaltimento delle ecoballe e lo scandalo del traffico illecito dei rifiuti nocivi e pericolosi che resta una piaga mai risolta”.