Nei locali della Libreria Liberis a Salerno si è discusso ieri delle ingenti concessioni petrolifere che si avranno grazie al Decreto Sblocca-Italia e dei danni che tali perforazioni hanno già provocato nella vicina Lucania.
L’incontro dal titolo “Sblocca-Petrolio: Pericolosi risvolti dello Sblocca-Italia” è stato organizzato dall’associazione culturale “Comitati delle Due Sicilie”. Dopo una breve introduzione del responsabile cittadino Guido D’Amore, i relatori hanno discusso dettagliatamente del tema intervallati dal moderatore Felice Turturiello della Liberis.
Giuseppe Di Bello, funzionario della Commissione Ecomafie, ha fatto intravedere scenari apocalittici che non albergano in un futuro remoto bensì sono tangibili in tutte le realtà della Lucania in cui la sete di profitto delle multinazionali del petrolio ha avuto modo di esprimersi.
Molto importante poi la commistione tra petrolio e rifiuti in quanto i pozzi petroliferi svuotati hanno paradossalmente un valore economico maggiore in quanto sono riempiti con rifiuti tossici pompati nel sottosuolo ad altissima pressione che fruttano allo sversatore abusivo ben più denaro del petrolio ricavato dalla perforazione.
Questa azione combinata ha già messo in ginocchio coltivazioni secolari con terreni classificati ormai “no-food”. Gaetano Telesio, giurista e direttore generale della Università del Sannio, ha lucidamente analizzato come sotto il profilo legale si possano impugnare gli atti di autorizzazione alla perforazione sottolineando l’incongruenza tra i principi comunitari della competenza concorrenziale tra Stato e Regione su importanti temi come questo e
l’imposizione, invece, con le nuove normative nazionali di una decisione univoca centrale.
Tutto questo grazie all’escamotage dell’ “interesse strategico e pubblicà utilità”, permettendo di fatto l’esproprio dei
terreni e varianti urbanistiche coatte. Come via risolutiva indica il ricorso alla Corte Costituzione.
L’incontro, a cui ha partecipato anche il presidente CDS Fiore Marro che ha fatto un excursus sulla situazione della sua terra casertana, si è concluso poi con la convinzione di dover unire le forze con più interlocutori possibili, associazioni comitati etc, per mettere in piedi un comitato referendario per l’abrogazione degli articoli dello Sblocca-Italia inerenti questa selvaggia “invasione petrolifera”.