Duemilaquattordici anno record per immigrazione nel nostro paese: a renderlo noto Frontex l’agenzia europea per la gestione della cooperazione alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Ue. Da gennaio ad aprile 2014 si sono registrati 25.650 arrivi in Sicilia e 660 in Puglia e Calabria. In Europa da gennaio ad aprile sono stati localizzati circa 42.000 migranti, il triplo rispetto ai 12.400 dello stesso periodo del 2013.
Un tema ampiamente discusso che apre la strada a riflessioni sulle possibilità di attivazione di strategie di accoglienza efficienti e sul cambiamento che il fenomeno subisce nel corso degli anni. Un tema che arriva sulle tavole del Teatro Antonio Ghirelli di Salerno nutrendo il convegno “Cittadini del Mediterraneo – Immigrazione ed accoglienza”, un intenso dibattito teso ad analizzare le ultimissime tendenze sui fenomeni migratori che interessano il Mediterraneo.
In apertura la riflessione di Giso Amendola, docente di Sociologia Giuridica all’Università degli Studi di Salerno che partendo dalla realtà salernitana ha sottolineato la necessità di intervento sugli aspetti culturali del fenomeno, procedendo verso una manovra di “alfabetizzazione sui diritti dell’uomo”.
Di notevole interesse l’interrogativo posto sull’ambivalenza del Mezzogiorno d’Italia, tradizionalmente terra di emigranti e di immigrati, interrogativo analizzato in una prospettiva storica da Carmine Pinto, docente di Storia Contemporanea all’Università degli Studi di Salerno.
“La mappa dei flussi migratori fino alla seconda guerra mondiale è complessa, con una tradizione bisecolare nel Mezzogiorno d’Italia – ha esordito il Prof. Pinto – Il fenomeno dell’emigrazione meridionale ha inizio già nei primi anni dell’800 e da allora continua ininterrottamente, trovando come cause primarie aspirazioni socio-economiche e utilità personale, marginalizzando il fattore politico a poche unità”.
“Il paradigma meridionale – ha concluso Pinto – riceve migranti per distorsione della sua struttura sociale, divenendo luogo di passaggio per il Nord-Europa”.
Presente alla tavola rotonda anche Giuseppe Acconcia, corrispondente dal Cairo per “Il Manifesto” che ha delineato un’ampia panoramica del fenomeno immigrazione ed accoglienza, con particolare attenzione ai paesi mediorientali.