Cittadinanzattiva, rapporto su qualità e sicurezza della scuola. Grosse sperecuazioni nell'assegnazione dei fondi alle scuole.

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Quattro scuole su dieci hanno una manutenzione carente, oltre il 70% presenta lesioni strutturali, in un caso su tre gli interventi non vengono effettuati, più della metà delle scuole si trova in zona a rischio sismico e una su quattro in zona a rischio idrogeologico.

Questo il quadro che emerge dal XII Rapporto nazionale su sicurezza,  qualità ed accessibilità a scuola presentato il 18 settembre da Cittadinanzattiva.

“Pur riconoscendo lo sforzo del Governo, ci sembra che non si siano scelti criteri oggettivi per la individuazione delle scuole a cui destinare i fondi”.

XII Rapporto su sicurezza, qualità e accessibilità a scuola di Cittadinanzattiva:
troppi ritardi sulla sicurezza. Non basta un Piano per uscire dalla emergenza

Lo stato di sicurezza di tante scuole nel nostro Paese è grave: quattro edifici su dieci hanno una manutenzione carente, oltre il 70% presenta lesioni strutturali, in un caso su tre gli interventi strutturali non vengono effettuati, più della metà delle scuole si trova in zona a rischio sismico e una su quattro in zona a rischio idrogeologico.

Questo il quadro che emerge dal XII Rapporto su sicurezza, qualità ed accessibilità a scuola, presentato oggi a Roma da Cittadinanzattiva. “Pur apprezzando il notevole sforzo dell’attuale Governo di mettere in campo risorse economiche per le scuole, riteniamo, però, che affidarsi esclusivamente a quanto segnalato dai Sindaci, significa non aver agito secondo criteri oggettivi e misurabili di urgenza e gravità: un esempio lampante della non oggettività è che l’Istituto Giovanni Caso di Piedimonte Matese, monitorato nel nostro Rapporto, è in condizioni pessime dal punto di vista della sicurezza e non ha ricevuto un euro di finanziamento”, afferma Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale della Scuola di Cittadinanzattiva. “Nel frattempo, oltre che sperare che non accadano altre tragedie (36 quelle sfiorate solo nell’ultimo anno scolastico), occorre trovare altre fonti di finanziamento, eliminare situazioni di spreco, valorizzare e regolamentare il sostegno di soggetti privati e innanzitutto far venire alla luce l’Anagrafe della edilizia scolastica che attendiamo da 18 anni. Entro breve tempo il Ministero dell’Istruzione sarà obbligato, grazie all’azione di Cittadinanzattiva di accesso civico prima ed al ricorso al Tar del Lazio poi, a rendere noti i dati in proprio possesso così come le Regioni glieli hanno forniti”.

 

213 gli edifici scolastici monitorati in 14 Regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Molise, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto), oltre 70mila gli studenti iscritti nelle scuole monitorate e oltre 7mila i docenti.
Il contesto ambientale. Il 65% è situata in zona a rischio sismico (54% è il dato sul totale degli edifici scolastici pubblici, di cui 13.742, ossia il 30%, si trova nelle zone a rischio più elevato, le cd zone 1 e 2); il 24% in zona a rischio idrogeologico, il 7% in zona a rischio industriale, il 5% a rischio vulcanico, il 14% in zona a elevato inquinamento acustico; il 2% presenta amianto e radon.
Lo stato degli edifici. Il 41% delle scuole ha uno stato di manutenzione mediocre o pessimo, quasi tre scuole su quattro (73%) presentano lesioni strutturali per lo più sulla facciata esterna (66%); il 25% dei corridoi, il 21% delle mense e dei bagni e il 18% delle aule presenta distacchi di intonaco; segni di fatiscenza  sono presenti per lo più nei laboratori (24%), nelle aule e nei bagni (20%), nelle palestre e segreterie (19%), nel 15% delle mense. Di fronte alla richiesta di piccoli lavori di manutenzione, nel  15% dei casi l’ente proprietario non è mai intervenuto e nel 23% è intervenuto con molto ritardo.  Nel caso di richiesta di lavori di manutenzione strutturale, ben più lunghi e onerosi, nel 29% delle situazioni l’ente non è intervenuto.
Aule &…

Lo stato di….

Aule

Mense

Palestre

Distacchi di intonaco

18%

21%

21%

Segni di fatiscenza

20%

15%

20%

Porte anti-panico

23%

62%

64%

Barriere architettoniche

29%

11%

20%

Finestre non integre

44%

12%

14%

Pavimenti difformi

22%

14%

17%

Fili elettrici scoperti

1%

3%

6%

Cavi volanti

17%

6%

3%

Aerazione: ottimo o buon livello

81%

76%

80%

Temperatura: ottimo o buon livello

60%

66%

61%

Illuminazione: ottimo o buon livello

76%

82%

83%

Presenza di polvere

22%

6%

25%

Pulizia: ottimo o buono

71%

84%

66%

Fonte: Cittadinanzattiva 2014

I cortili sono presenti in 178 delle 213 scuole monitorate. Nell’89% dei casi sono recintati, ma lo stato della recinzione è pessimo in una scuola su cinque. Talvolta vengono usati come magazzino, con presenza di ingombri e di rifiuti non rimossi (13%); in una scuola su tre sono utilizzati come parcheggio, dal personale e dalle famiglie.
In oltre i due terzi dei cortili, è presente uno spazio verde e in un caso su tre anche una area gioco o sportivo attrezzata.

I bagni sono spesso sprovvisti di carta igienica (manca nel 40%), di sapone (44%), di asciugamani (66%) e di scopini per il wc (assenti nel 46% delle scuole).

La sicurezza interna. Mancano scale di sicurezza nel 22% delle scuole monitorate; solo il 48% presenta vetrate a norma; le porte con apertura antipanico sono assenti nel 76% delle aule, nel 69% dei bagni, nel 63% delle aule computer, nel 61% dei laboratori, nel 38% delle mense e nel 36% delle palestre e anche nel 16% dei cortili dove saranno obbligatorie per legge.
Gli impianti elettrici e anti-incendio sono completati o in stato avanzato di adeguamento in oltre il 60% delle scuole.

766 gli incidenti accorsi, nell’ultimo anno, a studenti e personale scolastico nelle scuole monitorate, in 94 casi è stato chiesto l’intervento del 118, in 53 è stato disposto il trasferimento in ospedale.

Il 77% delle scuole ha un sistema di vigilanza interna, svolto prevalentemente (77%) da collaboratore scolastico. Ancora frequente (46%) la cattiva abitudine di lasciare i cancelli aperti durante le ore di lezioni.

Certificazioni e segnaletica.  Una scuola su tre possiede il certificato di agibilità statica, poco più (35%) il certificato di agibilità igienico-sanitaria, solo il 23% quello di prevenzione incendi. Il 95% ha nominato il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, il 67% il medico competente. Il piano di evacuazione è presente in tutte le scuole, mentre il documento di valutazione dei rischi è stato redatto nel 92%.

Le prove di evacuazione sono effettuate con regolarità nel 90% delle scuole, per lo più relativamente al rischio incendio (93%) e sismico (90%). Ancora poche (20%) le prove per rischio idrogeologico. la piantina con i percorsi di evacuazione è presente nell’85% delle scuole, così come la segnalazione delle uscite di emergenza.

Barriere architettoniche e accessibilità. Una scuola su quattro è priva di posti per disabili ad hoc nel cortile o nel parcheggio interno, e quasi una su due non ne ha nemmeno nei pressi dell’edificio. Il 46% degli edifici su più piani dispone di un ascensore, ma questo nel 20% dei casi non funziona e nel 6% non è abbastanza largo da consentire l’ingresso di una carrozzina. Barriere architettoniche sono presenti nel 29% delle aule, nel 28% dei laboratori, nel 21% degli ingressi, nel 20% delle palestre, nel 18% delle biblioteche, nell’11% delle mense e dei cortili. Quasi in un’aula su due non ci sono banchi adatti o adattabili a uno studente in carrozzina, nel 39% non sono installate attrezzature didattiche o tecnologiche per la partecipazione attiva degli studenti disabili. Anche le aule computer, in più di un caso su tre, non hanno sussidi didattici adatti. Mancano bagni per disabili in una scuola su tre. Dal punto di vista della didattica, il 90% attua piani educativi individualizzati.

Bullismo, vandalismo e criminalità. Una scuola su tre ha subito nell’ultimo anno atti di vandalismo, una su dieci è stata al centro di episodi di bullismo, il 6% anche episodi di criminalità all’interno  e il 12% nei pressi dell’edificio.

Scuole green. Cresce negli anni il numero di scuole che utilizza fonti di illuminazione a basso consumo (32%), o pannelli solari e altre fonti rinnovali (9%), e che fa raccolta differenziata (65%).

Scuole aperte. Nell’87% delle scuole monitorate è possibile utilizzare i locali anche al di fuori dell’attività scolastica: nell’80% dei casi si svolgono comunque attività didattiche, nel 49% anche attività culturali, sportive, ricreative e solo nel 5% è possibile realizzare attività autogestite.