Il professor D’Episcopo ha ricordato l’opera e il pensiero di Antonio Genovesi che ha definito:” Il padre dell’illuminismo napoletano. E’ stato il primo che, all’Università di Napoli, ha tenuto le sue lezioni in lingua italiana ad allievi come Francesco Longano e Giuseppe Maria Galanti che sono stati alcuni dei personaggi più importanti della cultura napoletana del ‘700. Genovesi ha formato una grande scuola di illuministi e dimostrato la concretezza della cultura. Il suo pensiero è attualissimo: coniugava economia e cultura; riteneva che tutte le arti fossero collegate tra loro”. Emozionato e commosso il professor D’Episcopo ha anche ricordato la bellezza del Comune di Castiglione:” E’ un paese che guarda il mare: basta andare sul monte Tubenna per apprezzarne la straordinarietà paesaggistica”. D’Episcopo si è definito un “animale territoriale”: ” Vado sempre sui posti, incontro le persone, e tutto ciò che scrivo è il risultato di un incontro e quindi non è astratto o metafisico, ma concreto”. Numerosi gli interventi, coordinati in modo brillante da Don Biagio Napolitano, componente del Comitato Scientifico del Centro Studi Genovesi, che hanno sottolineato l’impegno del professor D’Episcopo per il Comune di Castiglione. Si sono succeduti: la presidente della Pro Loco di Castiglione, la dottoressa Rosa Genovese; il professor Alberto Vitolo, presidente del Centro Studi Genovesi; Don Carmine Voto, parroco di Castiglione, gli scrittori e studiosi di cronache e tradizioni locali: Mario Cerra e Pietro Guzzo e il professore e scrittore Giuseppe Vitolo.
Il poeta Mario Senatore, anch’egli cittadino onorario di Castiglione, ha dedicato una sua bellissima poesia al professor D’Episcopo intitolata “Illustre affabulatore” nella quale ha evidenziato le caratteristiche umane, caratteriali e il percorso di vita vissuta dall’illustre letterato. Per il professor D’Episcopo questa è la quinta cittadinanza onoraria ricevuta dopo quelle dei Comuni di Alberona (Foggia), dove ha fatto parte della giuria di un importante premio; Guardialfiera ( Campobasso), patria di Francesco Jovine , scrittore riscoperto da D’Episcopo; Moiano (Benevento) che gli ha intestato anche la biblioteca comunale, e Praja a Mare (Cosenza). Manca solo la cittadinanza onoraria del Comune di Salerno, città di residenza del professor D’Episcopo che abita in Via Tasso, dove ha riscoperto Alfonso Gatto e Masuccio Salernitano e dove “ Perfino i colombi lo attendono frementi -al mattino silente- nella nobile via della vetusta Salerno” come ha scritto nei suoi versi il poeta Senatore. Aniello Palumbo
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