“La legge Severino dovrebbe essere applicata per il caso di Enrico Coscioni”. A chiederlo, in una nota, è il deputato e Coordinatore della Direzione Nazionale di Fratelli d’Italia Edmondo Cirielli, a seguito della condanna dell’attuale presidente dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) a due anni di reclusione (pena sospesa) per violenza privata tentata e continuata, aggravata dall’abuso di potere.
“La Conferenza Stato Regioni, che l’8 ottobre 2020 diede il via libera alla nomina del fedelissimo del governatore della Campania De Luca, prenda atto della sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Napoli e provveda a sospendere dall’incarico il dottore Coscioni. Sorprende e non poco, a distanza di tre giorni dall’emissione della sentenza, il silenzio assordante proprio della Conferenza Stato Regioni, mentre il governatore De Luca si è trincerato dietro ad un “non cambia nulla”.
E, invece, cambia tutto perché questa legge dovrebbe riguardare proprio casi come questo, ossia di persone che usano violenza e minacce nell’esercizio del potere pubblico, forti di un intimo rapporto politico con il “capo”. La responsabilità morale di De Luca è evidente e non si capisce come mai la Regione non si sia costituita parte civile: forse, perché l’imputato è un suo fedelissimo? O c’è qualche altro motivo? A questo punto – conclude Cirielli – auspico che il ministro della Sanità Roberto Speranza e il ministro della Giustizia Marta Cartabia si interessino della vicenda ed intervengano con lo strumento giuridico più idoneo affinché il posto di presidente dell’Agenas possa essere assegnato a una figura di alto profilo su cui non vi sia alcuna ombra. A questo proposito interpellerò l’Autorità Nazionale Anticorruzione”.