Ultimo appuntamento del Cilento Festival – Pollica. Il progetto, giunto alla quarta edizione, è fondato e voluto dal direttore artistico Girolamo Marzano.
Il 2 novembre, al Teatro Sala Keys – Pioppi di Pollica, alle 19.15, l’associazione Michelangelo presenta Elena Arvigo in Metafisica della bellezza. Lettere dalle case chiuse alla senatrice Merlin. Di Elena Arvigo. Elena Arvigo, sensibile interprete di monologhi al femminile nei maggiori teatri italiani, qui propone una tappa di studio della sua produzione teatrale. A 65 anni dalla legge sulle ‘case chiuse’, in scena potremo ascoltare, dalla struggente voce di Elena, alcune tra le più significative di quelle lettere, di “professioniste”, ma in realtà di madri, donne spaventate, nelle cui parole potremo ritrovare molto di tutti noi, raccolte dalla Senatrice Merlin e da Carla Barberis, moglie di Sandro Pertini, che le furono inviate a sostegno del suo proponimento di chiuderle. Un’ insegnante e antifascista, una delle 5 donne della Costituente, a lei si deve quella frase “senza distinzione di sesso” contenuta nell’articolo 3 della Costituzione italiana, sul diritto di pari dignità e uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. “Ma che uomini siete che per avere i favori di una donna dovete pagarla?”. Questa la frase storica e provocatoria con cui la senatrice Merlin sfidò i colleghi maschi del parlamento e del governo, che non volevano saperne della sua proposta di legge per chiudere le case di tolleranza. Sessant’anni fa – 20 febbraio 1958 – la Camera approvava, in via definitiva, la legge Merlin, che proibiva l’attività dei «casini» o case chiuse. Anche se oggi qualcuno vuole riaprire le case, sarà bene ricordare che quelle d’allora – qualunque cosa raccontino i nostalgici – erano dei veri e propri lager. Lo documentano le lettere che, all’epoca, le signorine delle case scrivevano alla senatrice perché non demordesse dai suoi intenti. Questo spettacolo cerca di mettere a fuoco, attraverso la lente del materiale raccolto, la storia “reale” delle ragazze delle “case”. Le lettere alla Senatrice Merlin, son lettere per lo più di madri –piene di speranza, dignità stupore e gratitudine per chi si sta mostrando interesse verso la loro situazione di “donne perdute” – sfruttate – per chi –come la Senatrice Merlin ha cercato concretamente di immaginare un futuro diverso e migliore. Il bordello, scrive Joyce, è la parodia della città, insopportabile per tutti coloro che accettano la verità solo come ordine, norma, il buono. Il bene. Secondo la tradizione tramandata da Plinio il Vecchio è Parrasio da Efeso ad aver inventato la pornografia – ovvero, etimologicamente – la “pittura delle prostitute”. La puttana è un’immagine, un riflesso, la cui intensità fa vacillare qualsiasi istanza che creda di poterla cancellare come se si trattasse di una menzogna o di un o sbaglio. Chi sono le ragazze delle case? La puttana con la sua verità diventa a tratti immagine di una dignità che sconvolge l’intero ordine della realtà costituita. Non c’è niente che l’umanità detesti quanto la verità quando l’immagine a cui rinvia non corrisponde agli ideali e alla morale che si è data.
Nelle serate degli spettacoli al Teatro Sala Keys verrà allestita una mostra di pittura naif e artigianale denominata Croste.
Si ringrazia l’amministrazione provinciale per il patrocinio morale.