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Continuano gli appuntamenti di Cantina&Cultura, il format pensato da Cantina Verace (via Antonio Maria De Luca 4, Salerno) per unire cultura ed enogastronomia nel solco della valorizzazione del nostro territorio.
Martedì 6 febbraio, ospite di Cantina&Cultura sarà Ciccio Costantino, consulente della comunicazione food&wine. La sua filosofia di vita è ben chiara: “La ricerca della perfezione non deve essere maniacale, ma essere esigenti è una condizione mentale, imprescindibile. Un anello, con più anelli, diventa catena.
Interagire e connettere, creare relazioni. Essere scelto e scegliere”. Costantino parlerà di enogastronomia e comunicazione in dialogo con Francesca Blasi.
Martedì 13 febbraio, sempre alle 19, sarà la volta di Brunella Caputo che, accompagnata da Concita De Luca, racconterà la sua scrittura e il suo teatro, accompagnando il dialogo con delle letture scelte. Brunella Caputo è regista teatrale, attrice, scrittrice. È direttore artistico della rassegna teatrale La notte dei Barbuti all’interno del Barbuti Salerno Festival. Tiene corsi di recitazione teatrale e letture ad alta voce. Presta la voce per la registrazione di audiolibri. Ha adattato e portato in scena, tra i tanti, testi di Erri De Luca, Maurizio de Giovanni, Diego De Silva. Scrive racconti per Il Mattino. Ha pubblicato racconti in diverse antologie. Nel 2018 ha curato e poi portato in scena l’antologia Attesa-Frammenti di pensiero, inspirata a Aspettando Godot di Samuel Beckett e edita da Homo Scrivens. Nel 2020 viene pubblicata, sempre da Homo Scrivens, la sua raccolta di racconti “Dell’acqua e dell’amore”, che nel 2020 riceve menzioni speciali della giuria sia nel premio letterario del festival “In costiera amalfitana” che nel premio letterario “Iride”. Nel 2022 viene pubblicata, sempre per Homo Scrivens, l’antologia da lei curata “Le notti dei Barbuti – Il teatro dei sogni” con la prefazione di Peppe Barra. Scrive recensioni letterarie per il web magazine Milano Nera e per il blog milanese Contorni di Noir. Coordina il gruppo di lettura presso Feltrinelli Salerno. È ideatrice del progetto “Letture d’autore – la musicalità della lingua italiana” con il quale, ha promosso e insegnato, attraverso l’utilizzo di testi teatrali e di narrativa, la lingua italiana in diverse città dello stato di San Paolo in Brasile, dove ha vissuto alcuni anni. Nel 2013, il suo atto unico teatrale Il giorno prima, viene rappresentato a Modica (RG) nella manifestazione La festa delle parole di Francesco Silvestri. Nel 2017, con il racconto L’acqua da vedere, vince il premio di narrativa In poche parole dell’Associazione IGEA di Roma. Nel 2018, con il racconto Tamandaré, vince il premio di narrativa Viaggi da leggere della Biblioteca Morlicchio di Scafati.
Martedì 20 febbraio ospite di Cantina Verace sarà Antonio Cucciniello, che, insieme a Paola Nigro, presenterà il suo “Pathemata Mathemata. Soffrire per rinascere”. Un giovane genio dell’informatica trova nella programmazione dei computer il suo altrove, un luogo dove rifugiarsi dal mondo esterno. È patologicamente introverso, non riesce ad abbracciare le persone e ama chiudersi a chiave nella sua camera piuttosto che socializzare con i compagni di classe. Ha un rapporto complicato con i genitori – come molti adolescenti – e trova nell’eccentrico prof di matematica uno sprone per mettersi continuamente alla prova. Mille sono le difficoltà che incontra lungo il suo cammino, e a volte gli sembra di sprofondare in un buco nero. Ma proprio quando pensa che non ci sia soluzione, e che il dolore sia troppo forte per essere superato, trova i giusti “codici di accesso” e capisce che non esistono limiti né porte che restano chiuse per sempre e che proprio dal dolore ha inizio il percorso verso la rinascita.
A chiudere il mese di febbraio, martedì 27, sarà il fotografo Gerry Fezza che racconterà l’arte di parlare per immagini insieme a Brigida Vicinanza. Fezza è fotografo di fama, caratterizzato da una cifra stilistica che lo porta a raccontare la città di Salerno (e non solo) e i suoi volti. E’ inoltre tra i protagonisti di una rivoluzione che ha coinvolto il rione Fornelle. Da spazio inaccessibile, percepito come tendenzialmente pericoloso, stretto nel degrado, a borgo tutto da scoprire e aperto a gruppi di turisti che ne restano affascinati.