Chiuso l'ufficio postale di Mariconda. Carenze igienico-sanitarie, l'Asl dà seguito alla denuncia dei lavoratori.

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maricondada Cobas Poste riceviamo e pubblichiamo

I lavoratori dell’Ufficio Postale di Mariconda e il Cobas Poste hanno denunciato più volte la pessima condizione di Sicurezza e di Igiene dei locali dove lavorano da anni, sottolineando l’insalubrità e la pericolosità anche per gli utenti che qui sono costretti, non certo per piacere, a stazionarvi per più ore al giorno.

A fronte di condizionatori non funzionanti nei caldissimi mesi estivi, di un riciclo d’aria inesistente in locali tappati, di bagni-archivi impraticabili, sedie rotte, postazioni inagibili, presenza sistematica di blatte, pulizia straordinaria inesistente, mattonelle divelte, uscite di sicurezza ostruite, la dirigenza di Poste Italiane ha risposto con il nulla assoluto, non solo ignorando completamente le indicazioni e le esigenze di luoghi conformi a criteri minimi di vivibilità lavorativa e di non pericolosità per gli utenti ma paradossalmente facendo pressioni, paventate con carattere di obbligatorietà, per la fruizione dei corsi e-learning di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro pur non mettendo i lavoratori nelle condizioni di poterli svolgere.

Tale strafottenza ha messo lavoratori e cobas nella condizione di trovare riferimento nella struttura territoriale competente in materia: il pronto intervento dell’ASL ha sancito quanto dovuto.

Al netto delle sole logiche di profitto e di abbattimento delle spese, trascurando completamente le Umanità e la salute di chi ci lavora e di chi gli permette di fare incassi, Poste è ora costretta a restituire ai dipendenti e al quartiere di Mariconda un Ufficio Postale vivibile e che lenisca il più possibile la sofferenza di chi lo frequenta.

Nella gestione di questa vicenda, la dirigenza aziendale si è dimostrata:
– irrispettosa della utenza dislocando il servizio delle inesitate (raccomandate, assicurate, atti giudiziari e quant’altro) presso le poste centrali, oltre 5 km dalla attuale sede, arrecando  così l’ulteriore disagio di traffico e parcheggio acuito  dal congestionamento delle feste natalizie.
– arrogante e inadempiente nei confronti dei lavoratori lasciati completamente allo sbando sulla procedura da seguire in fase di lavorazione (vista la particolarità della situazione), il tutto aggravato dalla relativa ed indecifrabile mole di lavoro che i malcapitati sono obbligati a smaltire, sicuramente in condizioni ancor più precarie.

A questi dirigenti arroganti e irrispettosi diciamo che la nostra piccola battaglia collettiva e partecipata è episodio inequivocabile che là dove i LAVORATORI vogliono e si mettono in gioco, OTTENGONO ciò che gli è dovuto e che su di essi non può essere svolto alcun esercizio di PRETESA ai soli fini della PRODUTTIVITA’.  Poste non è solo SIM, POSTE PAY, RACCOLTA NETTA, AZIONI, RICAVI, SMALTIMENTO CODE e ANDAMENTO in BORSA, ma è soprattutto sforzo quotidiano delle sue UMANITA’ e rispetto della UTENZA.

A lor signori (dirigenti da quattro soldi ma dalle abbondanti buste paga) facciamo invito non solo ad essere informati e consapevoli delle responsabilità che hanno in materia di sicurezza su lavoro ma anche di prendere conoscenza loro stessi della 81/08, di mettere i lavoratori nelle condizioni di lavorare serenamente e di poter svolgere i corsi assegnati nelle tempistiche e nella tranquillità che ad essi sono dovuti e che le pressioni , tutte, rappresentano un pericoloso condizionamento che può generare stress correlato, carattere anch’esso contemplato dalle norme vigenti in materia di sicurezza. Invitiamo altresì questi a mantenere il rispetto di quei cittadini a cui deve essere garantito il servizio universale di distribuzione delle raccomandate e il cui bisogno è completamente polare alle logiche di profitto perseguite da poste italiane.

Ora dateci quel che ci è dovuto.

Cobas Poste.

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