Se la Comunità Europea ha appena ufficializzato le decisioni adottate in merito alla riduzione della produzione di oggetti monouso in plastica, a partire dal 2021, con la recente delibera della Giunta, il Comune di Cetara è chiamato ad affrontare una nuova sfida, aderendo al progetto “Plastic Free”, con interventi immediati per limitare l’uso e la dispersione della plastica usa e getta nell’ambiente, sull’intero territorio comunale. Allo scopo di sensibilizzare la comunità rispetto ai danni provocati dall’impatto ambientale, l’amministrazione propone di avviare le nuove direttive, rivolgendole a privati, esercenti pubblici, attività commerciali, artigianali, enti, associazioni, organizzazioni turistiche esterne (tour operator, agenzie di viaggio, etc.), prevedendo in tutto il borgo cetarese, comprese le spiagge e la fascia costiera, l’utilizzo, la detenzione, la distribuzione agli acquirenti e l’importazione di manufatti monouso ad uso alimentare (posate, piatti, bicchieri, vassoi, paline per il caffè, contenitori per l’asporto di cibi, sacchetti monouso/shoppers), esclusivamente in materiale biodegradabile e compostabile, conformi agli standard indicati dalle normative (UNI EN 13432 e UNI EN 14995).
“Sono circa 2 anni che l’amministrazione comunale ha intrapreso un percorso virtuoso sul tema dell’ambiente e della sostenibilità. Il primo step è stato incentrato sull’implementazione del servizio di raccolta differenziata porta a porta. ” – afferma il dottor Marco Marano, biologo e delegato all’Ambiente, Igiene Urbana e Commercio del Comune di Cetara. “Grazie al prezioso contributo dei cittadini, insieme al duro lavoro degli operatori ecologici, idoneamente formati, si è ottenuto uno stupefacente risultato, raggiungendo l’84%, nel 2018, che ha visto raddoppiare la percentuale media degli anni precedenti” – spiega Marano. “Aderire al progetto Plastic Free significa anticipare una rivoluzione culturale nel rispetto del nostro amato territorio, salvaguardando l’ambiente, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita, tutelando il diritto alla salute”.