L’Associazione di volontariato “Una Breccia nel Muro” inaugura i nuovi spazi del centro “Facciamo Breccia” il prossimo 21 Giugno alle ore 11.30 in via Piacenza angolo Via Tusciano, Salerno.
Interverranno:
– Claudio De Vincenti – Ministro della Coesione territoriale e del Mezzogiorno
– Vincenzo De Luca – Presidente della Regione Campania
– Vincenzo Napoli – Sindaco di Salerno
Il 21 giugno prossimo alle 11,30 sarà inaugurato il Centro Facciamo breccia di Salerno completamente ristrutturato. Interverranno il ministro della Coesione territoriale e del Mezzogiorno Claudio De Vincenti, il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca e il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli.
Il Centro Facciamo breccia di Salerno è un pezzo della storia dell’Associazione. Tutto è iniziato a luglio del 2012 con la firma di un protocollo d’intesa fra il Comune di Salerno, l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù e l’Associazione per la creazione a Salerno di un centro per la diagnosi precoce e il trattamento di bambini autistici. Veniva individuato un manufatto – il complesso della ex scuola materna del quartiere Mariconda – da destinare al Centro. A novembre il sindaco ci consegnò le chiavi. A gennaio del 2013 si diede il via ai lavori. Si cominciò dall’edificio principale, una palazzina a due piani, che venne ristrutturata rispettando rigorosamente la tipologia originale. Ancora oggi, sul fronte, è possibile vedere le scritte: “Sezione femminile” e “Sezione maschile”.
Ad aprile 2013 era pronto il piano terra ed entrarono i primi cinque bambini. A maggio se ne aggiunsero altri cinque; a giugno altri quattro e a luglio ancora cinque. Non potevamo ospitarne di più in quel momento. Puntavamo sulla qualità e la barriera era rappresentata dalla disponibilità di bravi terapisti e supervisori, anche da formare. È un problema presente ancora oggi.
A ottobre 2013 venne inaugurata la palazzina completamente ristrutturata e allestita. Era stato possibile mediante le donazioni di Fondazione Vodafone Italia, Enel Cuore, Fondazione BNL e Fondazione Carisal.
In occasione dell’inaugurazione prendemmo l’impegno a ristrutturare anche la parte restante: una pertinenza e il cortile.
A gennaio del 2015 abbiamo iniziato con la palestra e i servizi relativi. Abbiamo allestito anche uno spazio giochi all’aperto. I lavori sono stati condotti all’interno del progetto “Attività psicomotoria in ambiente ABA presso il Centro Facciamo breccia di Salerno” che si è avvalso del sostegno finanziario di Fondazione Con il Sud, Fondazione Vodafone Italia, Fondazione BNL, Fondazione Johnson & Johnson e Istituto per il credito sportivo. La palestra è stata predisposta anche come aula per ospitare attività di formazione. Nell’ambito del progetto è stata svolta un’importante selezione e sono stati formati terapisti, una risorsa molto carente.
Nel 2016 abbiamo predisposto il progetto “Atelier delle autonomie in ambiente ABA presso il Centro Facciamo breccia di Salerno”. Al suo interno, sono stati previsti la ristrutturazione e l’allestimento dell’atelier delle autonomie con i relativi servizi, l’ampliamento dello spazio giochi all’aperto, la pavimentazione del cortile e la sistemazione del giardino. Con i contributi ottenuti finora da Banca d’Italia, Fondazione BNL e Fondazione Johnson & Johnson a gennaio di quest’anno abbiamo iniziato i lavori che si sono conclusi a fine maggio.
Il Centro ospita ora, settimanalmente, 36 bambini; la durata prevista per il trattamento è di un anno, ma molti proseguono. Sono attivati percorsi differenziati in modo da dare risposta anche a famiglie non residenti a Salerno: pendolari, provenienti da altre province campane e da altre regioni. La domanda è crescente.
In quattro anni il Centro si è preso cura di circa 70 bambini fra i 18 mesi e i 12 anni di età, per oltre l’80% con meno di 6 anni. Parecchi sono rimasti per più di un anno, sono cresciuti con noi. Ventitré di loro si sono giovati del trattamento in solidarietà totale o parziale. Sono stati svolti corsi di parent training per le famiglie al loro ingresso; sono stati avvicinati gli insegnanti, curricolari e di sostegno; i supervisori hanno partecipato ai gruppi di lavoro sull’handicap, GLH. È stata svolta un’intensa attività informativa in favore della cittadinanza. Sono stati ospitati numerosi tirocini in convenzione con alcune università, fra le quali Roma Sapienza e Salerno e Scuole di specializzazione di psicoterapia. E’ stata ed è tuttora svolta un’attività significativa di ricerca, in collaborazione con ricercatori delle università di Roma Sapienza, Cagliari e Losanna. Sull’attività clinica del Centro sono state svolte sei tesi di laurea. Sono stati intessuti rapporti con il territorio, via via più intensi, recentemente con i Segretariati sociali del Comune. L’Associazione partecipa al “Coordinamento autismo Campania”.
Dall’anno di apertura, il Centro si è avvalso di tre supervisori, ventuno terapisti e una persona di staff, oltre a numerosi tirocinanti.
Insieme ai tirocinanti, che si formano in modo da diventare una risorsa per il Centro e in generale per il territorio, ci offrono il loro aiuto venti volontari che svolgono assistenza agli operatori, informazione sull’autismo, sui suoi segnali precoci e sui trattamenti efficaci, sostegno alle iniziative di fund raising.
Sono stati sensibilizzati, formati e coinvolti molti studenti delle scuole del quartiere nel quale ha sede il Centro e dei quartieri vicini e di altre scuole in provincia di Salerno. Alcuni di loro sono diventati volontari, hanno organizzato eventi, seminari e un concerto a sostegno della nostra attività. Gli insegnanti ci hanno aiutato a organizzare le campagne di sensibilizzazione sull’autismo.
Il Centro è diventato una realtà esemplare, un punto di riferimento per il trattamento dell’autismo nel Mezzogiorno. È il risultato dell’impegno continuo a fare meglio, a mantenere la qualità come orientamento, a dare conto dei risultati di ogni progetto che portiamo avanti, pubblicati sulle riviste internazionali più accreditate del settore; e anche dall’essere una associazione di volontariato che si fa carico del problema che la famiglia deve affrontare nella sua complessità: la accompagna nell’accettazione della diagnosi, è insieme a lei nella scuola frequentata dal bambino, predispone occasioni perché sia e si senta accettata, insieme al proprio bambino, nei contesti sociali: per vivere “con gli altri, come gli altri”.
Alberto Zuliani
Presidente dell’Associazione di volontariato Una breccia nel muro