Mercoledì 10 aprile alle ore 16.30, presso la Chiesa del Cristo Flagellato/ex Ospedale San Rocco, via San Biagio 31 a Matera, nell’ambito di Matera 2019, avrà luogo la conferenza dal titolo “La longevità nel Cilento. Aspetti scientifici, bellezze ambientali, eccellenze gastronomiche“.
Verrà presentata anche la mostra fotografica Cento di Cento – Vite centenarie nel Cilento.
Un lavoro fotografico davvero significativo: 100 facce ultranovantenni e centenarie. 100 volti di donne e di uomini: “Cento di Cento. Vite centenarie nel Cilento”
Hanno in comune una terra, quella del Cilento, territorio in provincia diSalerno, che si snoda tra costa e montagna per oltre cento chilometri e al cuiinterno incrocia quasi il silenzio della Basilicata.
Siamo in un parco, quello del Cilento, Vallo del Diano e Alburni, considerato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. e secondo in Italia per estensione, oltre1800 chilometri, per una successione di montagne che dal mare, a ondate, sispingono verso un interno che ha ancora qualcosa di arcaico, dove ogni cosasegue i ritmi della consuetudine agricola e del calendario dei raccolti.
I comuni del Parco, da decenni, sono terreno di ricerca per gli studi sullalongevità. Qui infatti esiste una delle più alte concentrazioni al mondo dianziani ultranovantenni e centenari, che ha reso celebri alcuni comuni cilentani al pari dell’isola di Okinawa (dove i centenari superano il 20% della popolazione). Uno su tutti è Pioppi, paese che ha visto nascere la dicitura ufficiale di Dieta Mediterranea, un’invenzione del medico americano Ancel Keys che, alla fine degli anni ’50 del secolo scorso, insieme alla moglie, decise di vivere in questo piccolo borgo di pescatori, conducendo studi sull’importanza della corretta alimentazione per contrastare le malattie cardiovascolari e degenerative. Il fisiologo statunitense, tra l’altro “padre” della razione K per l’esercito americano scoprì un mondo di cibi e persone semplici, ma, in entrambi i casi, schietti e genuini: pesce azzurro, olio extravergine di oliva, verdure e ortaggi erano gli scalini fondamentali della piramide alimentare ottimale. Le scelte alimentari, tuttavia, non sono l’unico elisir di lunga vita che ha contraddistinto il percorso di queste persone.
Piuttosto è giusto parlare di un mix di condizionifisico/ambientali e stili di vita. Incidono in egual misura l’integrità della natura, la salubrità del clima, l’esercizio di una vita attiva, la moderazione, ma anche quel corredo di valori come la famiglia, la religiosità, il dialogo, laddove continuano a resistere alla spersonalizzazione del nostro tempo.
Guardando le immagini del libro fotografico “Cento di Cento – Vite centenarie nel Cilento” si intuisce che, per perseguire l’obiettivo di una vita sana e longeva, è necessario fermarsi un attimo a riflettere sul nostro modello di sviluppo e sul nostro concetto di ben-essere recuperando gli elementi originari. Non è detto che si possa brevettare un “Metodo Cilento”,
ma di certo, dal racconto – a volte ampio, a volte flebile e sussurrato di questi anziani – emergono dei tratti costanti che hanno a che fare con una salda rete di relazioni, con l’aiuto reciproco, con il tempo per parlare e per ascoltare, con il lavoro manuale, con un rapporto più naturale con l’ambiente. Sentirsi sempre utili e impegnati. Significativi.