Cava, l’incubo pre-dissesto si sta avverando.

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da Cava 4.0 riceviamo e pubblichiamo

Il Consiglio comunale ha approvato la delibera che apre la procedura di pre-dissesto.

Adesso, l’amministrazione Servalli ha, per legge, 90 giorni di tempo per approvare un piano di risanamento lacrime e sangue per ripianare la debitoria da 58 milioni di euro in venti anni, altrimenti scatterà in automatico la dichiarazione di dissesto finanziario che comporterà lo scioglimento del Consiglio e la nomina di un commissario.

L’amministrazione, costretta ad utilizzare i dispositivi normativi pensati per affrontare le situazioni di grave crisi finanziaria, ha dimostrato tutta l’approssimazione nella gestione della macchina comunale. Denominatore comune, dei sette anni di amministrazione Servalli, è la mancanza di competenze; sarebbe stato utile, anziché assumere personale poco coerente alle esigenze degli uffici comunali, attuare azioni di supporto attraverso le necessarie professionalità .

Quali spese in questi anni hanno caratterizzato l’amministrazione? In quali settori l’amministrazione ha operato per giustificare il debito accumulato? La manutenzione, la sicurezza, il welfare, la cultura, il turismo? Il Piano di consumi e commercio languono, le frazioni vanno riqualificate e riconnesse alla città e non è dato comprendere il contributo dell’amministrazione in questi ambiti.

Altri enti locali hanno dato vita a progetti di riqualificazione, di sviluppo, comunità energetiche, fanno leva sulle partecipate. A noi, Cittadini di Cava de’ Tirreni, invece, rimane un debito lungo vent’anni.

Appare chiaro che il Piano di Riequilibrio, pone la rappresentanza politica in continuità con se stessa, mentre i dissesti assumono il carattere dell’atto di accusa nei confronti di dirigenti e cittadini che, secondo quanto dichiarato, l’hanno causato.

Anziché sferrare attacchi ed offese gratuite ai dirigenti e più in generale ai dipendenti comunali, nel bieco tentativo di distogliere l’attenzione dai veri responsabili del collasso finanziario ed economico dell’Ente, la classe politica che governa la Città avrebbe dovuto fare ammenda e chiedere umilmente scusa a chi con il proprio consenso, alle scorse elezioni amministrative, ha consentito addirittura la vittoria al primo turno.

Occorre un cambio di passo nella gestione del Comune con politiche che vadano nella direzione dello sviluppo della città creando le condizioni affinché a Cava de’ Tirreni si ricominci a produrre ricchezza e non debiti.

L’associazione “Cava 4.0” vuol contribuire da subito a sostenere la ripresa economica, mettendo a disposizione della Città le proprie professionalità e le proprie idee di sviluppo ed al contempo manterrà un atteggiamento di grande rigore nei confronti dei responsabili che ci hanno condotto a questo sfascio.

Il presidente, Vincenzo Landolfi

Il coordinatore, Fabio Siani

 

 

Cava de’ Tirreni, 29 aprile 2022

 

Associazione politico culturale Cava 4.0

info@cavaquattropuntozero.it

www.cavaquattropuntozero.it