“Non partecipo alla caccia all’uomo contro Andrea Lembo (figlio del Procuratore Capo di Salerno Corrado, che ha partecipato alla Leopolda di Matteo Renzi ed ha annunciato di volersi candidare a Sindaco di Campagna, ndr) reo confesso di candidarsi sindaco nella sua piccola comunità”. Lo afferma in una nota l’avv. Antonio Cammarota, capogruppo consiliare al Comune di Salerno e già Consigliere e capogruppo alla Provincia.
“A me pare che Lembo non chieda listini bloccati al Parlamento o incarichi del potere”, afferma Cammarota, “ma di candidarsi a rappresentare la sua piccola comunità sulla regola del consenso, che in democrazia è l’unico titolo di legittimazione”.
“Nessuno ha diritto a sostituirsi al giudizio popolare”, sostiene Cammarota, “tantomeno i privilegiati del consenso del principe, quelli nelle segreterie politiche, ieri portaborse, oggi cortigiani, domani uomini di potere, che vivono di moneta pubblica e non del proprio lavoro”.
“Non voterei per Lembo perché non condivido le sue idee”, conclude Cammarota, “ma mi batterei contro chiunque gli impedisse di esprimerle”.