“Il Presidente De Luca offende la dignità dei campani. Di fronte all’evidenza dei fatti, non chiarisce la posizione di Enrico Coscioni, suo ex consigliere alla sanità. De Luca ha il dovere di chiarire come stanno le cose. Approfittasse di una delle sue infinite dirette e, piuttosto che continuare a offendere il Governo o esibirsi in gag sempre più patetiche, spiegasse carte alla mano come stanno le cose”. Così il senatore del Movimento 5 Stelle, Andrea Cioffi, in merito alla condanna dell’ex consigliere politico alla sanità Enrico Coscioni e alle dichiarazioni mosse stamattina dal presidente della Regione Campania.
“Vincenzo De Luca dicesse a tutti noi se, da ora in avanti, per avanzamenti di carriera in Campania serva ancora fare un concorso o piuttosto basti essere amico degli amici. Voglio ricordare che questo è il presidente che ha cancellato una legge che consentiva di selezionare per titoli e meriti i direttori generali per avere le mani libere e nominare nei posti chiave della sanità campana i suoi amici tra una frittura e un’altra”, prosegue Cioffi.
“Lo stesso Coscioni, peraltro, non è stato scelto da De Luca soltanto perché è un tecnico. Nel 2015 si è candidato per le elezioni regionali in “Campania Libera”, la lista civica del governatore. E’ risultato il primo dei non eletti, superando le 5000 preferenze. Nel 2014 Coscioni entrò in consiglio regionale nel centrosinistra subentrando al Pd Gianfranco Valiante, eletto sindaco di Baronissi e quindi incompatibile al doppio incarico. Il nome di Coscioni ha fatto capolino, non indagato, nell’inchiesta della Procura di Roma sulla presunta ‘compravendita’ della sentenza civile firmata dal giudice Anna Scognamiglio che ha mantenuto De Luca in carica nonostante la Legge Severino. Il telefonino di Coscioni – come riporta il fatto Quotidiano – fu intercettato insieme a quello dei più stretti collaboratori di De Luca, tra cui Nello Mastursi e Giuseppe Vetrano. Ed è finita nel fascicolo la trascrizione di una telefonata tra Coscioni e De Luca, avvenuta il 6 agosto 2015. Coscioni aveva urgenza di parlare di nomine nella sanità: “Cardarelli, ospedale del mare, Napoli 1”. De Luca gli rispose: “Facciamo solo Salerno, voglio fare solo Salerno domani, per ragioni simboliche oltre che funzionali… perché se no ci sputano in faccia”. Ed infatti De Luca il giorno dopo nominò il commissario dell’Asl di Salerno”, spiega ancora Cioffi. “Un metodo politico che va immediatamente cancellato ma su cui oggi pesa una condanna della giustizia che non può passare inosservata, per rispetto delle Istituzioni e per i cittadini della Regione Campania. Coscioni non può restare al suo posto”, conclude Cioffi.