Lo scorso anno sulle nostre coste, da Salerno a Marina di Camerota, c’è stato un vero record di presenza di nidi di tartarughe marine Caretta Caretta: sono stati circa 40 i nidi rintracciati anche grazie al monitoraggio effettuato dai tanti volontari dell’associazione “NaturArt” , fondata e presieduta dal noto fotografo professionista salernitano Alfio Giannotti che lunedì sera è stato il protagonista dell’incontro organizzato, al “Circolo Canottieri Irno”, dal “Rotary Club Salerno a.f.1949” presieduto dalla professoressa Maria Rosaria Lombardi che ha ricordato il “Progetto Nereus”:” Un progetto che vede coinvolti tutti i Club Rotary salernitani :e prevede l’acquisto e l’installazione, nelle acque del Porto di Salerno, di sei impianti Seabin, gli innovativi cestini mangia-rifiuti che galleggiano a pelo d’acqua e che contribuiscono ad eliminare le microplastiche dal nostro mare”.
Invitato dal dottor Giacomo Gatto, socio del Club rotariano ed anche della “NaturArt”, Alfio Giannotti ha raccontato che gli oltre 65 volontari dell’associazione da lui fondata nel 2019, da giugno ad agosto, ogni mattina, dalle 5,30 alle 7,30, monitorano le spiagge, da Salerno ad Agropoli, alla ricerca di tracce di tartarughe marine che nidificano sul litorale salernitano:” Una volta individuati i nidi, che sono delle buche di circa trenta centimetri di profondità scavate nella sabbia dalle tartarughe che depongono da un minimo di 50 a un massimo di 150 uova, li mettiamo in sicurezza e aspettiamo che si schiudano le uova; se necessario installiamo anche un campo h24 per essere pronti ad accompagnare le piccole tartarughine , appena nate, verso il mare. Lo scorso anno abbiamo avviato verso il mare oltre tremila tartarughine. Purtroppo, per una selezione naturale, solo il 5% di queste tartarughine riesce a raggiungere l’età matura. Una tartaruga femmina arriva alla maturità sessuale intorno ai venti anni di età ed è in grado di riprodurre ogni tre anni: nell’arco della sua stagione riproduttiva riesce a nidificare più volte, arrivando a deporre fino a duecento uova in vari nidi”. A volte i volontari di “NaturArt” sono costretti a spostare i nidi, com’è accaduto la scorsa estate sulla spiaggia di Mercatello, a Salerno:” I piccoli quando nascono sono attratti dal riflesso della luna sul mare e quindi si dirigono verso quel punto luminoso. Quando ci troviamo in presenza di un litorale molto antropizzato, come la spiaggia di Mercatello, i piccoli nati si orientano verso la luce proveniente dagli stabilimenti balneari o dalle auto e quindi possono morire. Abbiamo quindi dovuto dislocare il nido fatto sulla spiaggia di Mercatello perché era troppo pericoloso per i 75 piccoli che sarebbero nati. Lo spostamento di un nido va organizzato nelle prime 48 ore dalla deposizione delle uova, quando sono ancora morbide: dopo si solidificano e non è più possibile spostarle”. Giannotti ha spiegato che la “NaturArt”, con altre associazioni, fa parte di un progetto denominato ”Caretta in vista!”, coordinato dalla ”Stazione Zoologica Anton Dohrn” di Napoli” e che a causa dell’inquinamento marino, tante sono le tartarughe che muoiono: ” Anche a causa della plastica presente in mare: la tartaruga Caretta si nutre di meduse e spesso ingerisce buste di plastica scambiandole per meduse; le troviamo morte lungo le spiagge, soprattutto dopo una mareggiata. Per evitare che ciò accada organizziamo campagne di sensibilizzazione sui lidi, d’estate, e anche nelle scuole: diamo indicazioni su come comportarsi quando si avvista una tartaruga sulla spiaggia che sta per nidificare o per cercare di salvarne una che sta per morire; in questi casi è importante chiamare immediatamente la” Capitaneria di Porto”, al numero 1530, o l’ospedale delle tartarughe di Napoli, il “Turtle Point” di Portici, dove vengono curate”. Giannotti ha spiegato che si sta verificando un aumento della presenza di tartarughe marine anche sulle spiagge del Nord Italia per il riscaldamento del Mar Mediterraneo:” Il riscaldamento globale può influire anche sulla nidificazione delle tartarughe marine Caretta Caretta”. Giannotti ha spiegato che l’associazione “Natur Art si occupa di natura a trecentosessanta gradi: ” Organizziamo escursioni e collaboriamo molto con l’Oasi di Persano, dove abbiamo avviato dei progetti di conservazione. Abbiamo anche installato dei nidi artificiali per piccoli passeriformi e costruito delle Bat Box: dei ricoveri per pipistrelli che sono molto utili perché mangiano migliaia di zanzare e insetti. Sempre all’Oasi WWF di Persano abbiamo costruito uno stagno artificiale per favorire la riproduzione degli anfibi”. Giannotti pubblica le sue foto su varie riviste in Italia e all’estero: “National Geographic Magazine”, “Bell’Italia”, “Airone” ed è coautore e consulente di produzione video per “Geo&Geo” di Rai3. Ha fatto parte del WWF , collabora con l’associazione ambientalista “Greenpeace Italia”, con l’Oasi di Persano e anche con l’Università di Valencia : “E’ in atto una campagna di scavo frutto di una collaborazione tra il Parco Archeologico di Pompei e l’Università Europea di Valencia che ha portato ad un eccezionale ritrovamento nella necropoli di Porta Sarno: i resti umani mummificati, in un ottimo stato di conservazione, di un uomo di circa sessant’anni, in un periodo in cui il seppellimento degli adulti avveniva dopo l’incenerimento. E’ stata rinvenuta anche una lastra marmorea, posta sul frontone della tomba con un’iscrizione commemorativa che rivela l’identità del defunto. A giugno, sulla rivista “Archeologia Viva” , saranno pubblicate le mie foto che documentano il ritrovamento”. L’Assistente del Governatore Ciro Senatore ha portato i saluti del Governatore del “Distretto Rotary 2101”, Costantino Astarita, che l’estate scorsa ha salvato una tartaruga Caretta. (Foto di Biancamaria Grasso).
Aniello Palumbo
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