Nella mattina di martedì 18 giugno presso la A.O.U. San Giovanni di Dio e Ruggi di Salerno guidata dal DG Dr Giuseppe Longo è stato realizzato un importante traguardo nel trattamento dei pazienti con fibrillazione atriale cronica ad alto rischio di sanguinamento.
In questa categoria di pazienti la necessità di assumere cronicamente la terapia anticoagulante orale, indispensabile per controllare il temibile ictus cerebrale su base cardioembolica, si scontra con la ricorrenza di episodi di emorragia a sede intestinale, genito-urinaria o, con esiti talora devastanti, a sede intracranica.
Fino a poco tempo fa, l’unica strategia percorribile era la sospensione del trattamento anticoagulante orale con i rischi conseguenziali.
Una rivoluzionaria alternativa a questa inerzia terapeutica è stata la procedura di esclusione della auricola, uno stretto budello a fondo cieco situato nell’ atrio sinistro in cui si formano i coaguli da cui si staccano i frammenti che embolizzano nella circolazione sistemica e si rendono responsabili del temibile ictus ischemico.
Questa delicata e complessa procedura si effettua per via transcatetere, e non per via chirurgica, e solo nei Laboratori di Cardiologia Interventistica con consolidata esperienza di Interventistica Strutturale; da martedì anche a Salerno è possibile garantire in questi pazienti una solida risposta mediante un trattamento che consiste nel portare, mediante appropriati cateteri, un dispositivo che chiudel’auricola ed impedisce al suo imbocco l’uscita di materiale trombotico.
Questa procedura è stata condotta con successo martedì mattina con la partecipazione di tutta la equipe di Cardiologia Interventistica diretta dal Dr Cesare Baldi, in sinergia con il Prof Carmine Vecchione e con il Dr Alberto Gigantino, primario della Cardiologia Ospedaliera ed è stata realizzata dal Dr AntonGiulio Maione come primo operatore, dal dr Rodolfo Citro, per il monitoraggio ecocardiografico, e dal Dr Massimo Simeone per la gestione dell’assistenza anestesiologica.
Così a tutta la comunità salernitana viene assicurato, grazie al gruppo della Cardiologia Interventistica, un altro programma di trattamento transcatetere, non chirurgico, che si aggiunge a quelli già operativi da tempo (come il trattamento della Stenosi Aortica critica, della Insufficienza Mitralica severa, della chiusura del difetto Interatriale e del foramen ovale).