Attivare le comunità locali fatte di persone impegnate nell’organizzazione di filiere corte e senza intermediazione tra produttori e consumatori: questo è il principio della rural social innovation a cui si sono ispirati gli appuntamenti dell’edizione 2015 di #Campdigrano (prototipo di innovazione sociale e sostenibilità rurale) la summer school organizzata a Caselle in Pittari, nel territorio del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, che si è conclusa domenica con il tradizionale Palio del Grano, gara di mietitura che rappresenta l’esito di un progetto nato e realizzato con l’obiettivo di “liberare” il valore della cultura contadina e della memoria, riproponendo delle prassi proprie della vita rurale nell’ambito di una gara nella mietitura del grano.
“Il palio del grano – come dicono quelli di “Comunità del cibo grano di Caselle” – è un’enciclopedia del vivere e del fare festa, nella quale i saperi tradizionali si manifestano con la loro essenzialità e si riaffermano con orgoglio, diventando motivo di incontro e di allegria ma anche e soprattutto vanto per chi fino a ieri ne aveva vergogna o ne aveva dimenticato la memoria. Tradizioni e radici, ma anche innovazione e laboratorio sociale, in quella che non è una rievocazione ma una gara vera e autentica nella mietitura a mano del grano tra otto rioni di Caselle in Pittari (Cilento) e otto paesi “compari” gemellati con essi”.
Quello della parte meridionale della provincia di Salerno è un territorio dal forte valore culturale e naturalistico che nel Palio del Grano si esprime con tutta la sua forza e caratterizza questo lembo di Italia nelle sue più autentiche virtù.
La summer school 2015 del progetto di ricerca Rural Hub organizzata da Proloco “Caselle in Pittari” in collaborazione con Cumparete, CIA Salerno e Condotta Slow Food Camerota e Golfo di Policastro, si è rivolta agli attori della rural social innovation: produttori (in particolar modo coinvolti nel recupero di antiche varietà di cereali), innovatori sociali impegnati nell’attivazione di comunità locali, persone impegnate nell’organizzazione di filiere corte. Due filoni conduttori della scuola estiva inserita in #Campdigrano, uno a tema “Tecnologie abilitanti” con un corso tecnico-agronomico con il supporto della Deafal Ong sul metodo dell’Agricoltura Organica Rigenerativa, e un approfondimento sull’Hi Tech rivolto al problem solving in agricoltura con il supporto dei tecnici di Primo Principio. L’altro tema, la Rural Social Innovation, con un approfondimento teorico a cura di Rural Hub sui modelli innovativi di organizzazioni socio economiche rurali con un focus sui modelli di disintermediazione (filiere corte, modelli CSA) e di redistribuzione del valore nelle comunità locali.
Nell’ambito dei vari appuntamenti serali, registriamo la Tavola rotonda “I cereali tra passato presente e futuro”: un incontro dibattito con la “Comunità del cibo Grano di Caselle”, i produttori di cereali che hanno partecipato al #Campdigrano, con gli interventi di Enzo De Feo dell’Università di Salerno, Carmine Farnetano del Gal Casacastra, Carmine Pecoraro della CIA, Giuseppe Orefice di SlowFood Campania. Ancora, la Tavola Rotonda “Biodiversità e agricoltura sociale, un nuovo modello di impresa” con la presentazione della nuova legge sull’agricoltura sociale, che ha visto gli interventi di Mario Grasso della CIA, Alfonso Pascale, Don Tonino Palmese di Libera, Alex Giordano di Rural Hub, Antonio Pellegrino di Coop Terre di Resilienza, e Franco D’Orilia, Presidente di Fondazione Mida.